Covid: gli italiani credono prima di tutto nella scienza

Gruppo di ciclisti sul Gianicolo a Roma durante il lockdown
Gruppo di ciclisti sul Gianicolo a Roma durante il lockdown.. ANSA/ MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – Nonostante la pandemia l’abbia messa a dura prova, resiste in Italia e nel mondo la fiducia verso la scienza, che si dimostra ben superiore a quella verso il Governo. Nel nostro paese, pur con un calo del 7%, la fiducia nella comunità scientifica si attesta comunque all’84% – in linea con il valore medio rilevato in altri paesi del mondo -, e del 42% quella verso il governo, calata del 2%.

E’ uno degli aspetti emersi dall’analisi condotta nel 2020 in 12 paesi dalla Scuola di Alti studi commerciali di Parigi, e pubblicata sulla rivista dell’Accademia americana delle scienze (Pnas). Tra marzo e dicembre 2020, il gruppo guidato da Yann Algan ha condotto 4 rilevazioni in 4 diversi periodi su 54.000 persone di 12 paesi (Australia, Austria, Brasile, Canada, Francia, Germania, Italia, Nuova Zelanda, Polonia, Svezia, Regno Unito e Stati Uniti), che hanno adottato diverse misure non farmaceutiche per contenere i contagi da Covid.

Si è così visto che la fiducia negli scienziati è un fattore determinante per la resilienza della società nella lotta contro la pandemia. Lì dove è calata la fiducia nella comunità scientifica si è ridotto anche il sostegno e rispetto alle misure non farmacologiche e di distanziamento sociale.

In media, tra tutti i paesi, la fiducia verso gli scienziati è maggiore (84%, anche se calata del 4%), rispetto a quella per i governi (49%, -3%) e per le altre persone (44%, 0%). In cima alla lista per fiducia nella scienza sono risultate esserci Nuova Zelanda (91%), Austria, Canada e Regno Unito (89%) e Australia (87%), mentre la Francia è emersa come il paese meno fiducioso (78%, con un crollo del 12%). I meno fiduciosi nei governi sono risultati invece Polonia (25%), Brasile (29%) e Francia (36%).

Se la fiducia negli scienziati è il fattore chiave per avere nella popolazione supporto e rispetto degli interventi non farmacologici, il ruolo dei governi è meno chiaro. Lì dove i governi si sono mostrati apertamente contrari al distanziamento sociale e le relative restrizioni (come gli Usa di Donald Trump e il Brasile di Jair Bolsonaro), la fiducia nei governi ha avuto un effetto negativo nel sostegno o rispetto di queste misure.

La fiducia nelle altre persone sembra invece avere effetti ‘paradossali’: lì dove è molto alta a livello sociale, come in Svezia (57%), il sostegno alle misure non farmacologiche è basso, perché si hanno alte aspettative che gli altri volontariamente manterranno la distanza sociale e rispetteranno le misure.

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