Presidente Mattarella: “Il rafforzamento della Difesa Ue rafforza anche la Nato”

Lago Patria 17/09/2021 Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto dall'Amm. Bob Burke, Comandante del Comando Interforze Alleato di Napoli, in occasione della cerimonia di celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella accolto dall'Amm. Bob Burke, Comandante del Comando Interforze Alleato di Napoli,in occasione della cerimonia di celebrazione del 70° anniversario della NATO in Italia (foto di Francesco Ammendola - Ufficio per la Stampa e la Comunicazione della Presidenza della Repubblica)

ROMA. – “Sono convinto che il rafforzamento dell’Unione europea nel campo della Difesa e sicurezza, basato sulla complementarietà con la Nato e la condivisione di risorse militari, fornirà contributo prezioso e qualificato al processo di rafforzamento dell’Alleanza alla stabilità dell’indispensabile rapporto transatlantico”.

Sergio Mattarella pensa e sostiene da tempo la necessità di creare finalmente un sistema di Difesa dell’Unione europea e, dopo che il ventennale dibattito sul tema si è improvvisamente riacceso in Europa, spende tutto il proprio peso politico per appoggiare il governo Draghi in una partita ancora tutta da giocare.

Il presidente della repubblica ne ha parlato a lungo al Quirinale con i 13 capi di Stato giunti a Roma per la riunione del Gruppo Arrajolos, trovando anche alcune resistenze da parte dei Paesi che sono stati sotto l’influenza sovietica, Ungheria e Polonia soprattutto.

Ma oggi Mattarella lo ha ripetuto con estrema chiarezza in uno dei cuori della Nato in Europa, nella base Allied Joint Force Command, il Comando militare con sede a Napoli. Come è noto, al di là delle resistenze interne all’Unione europea, il dibattito sul ruolo dell’Europa – e sulla possibilità di creare un contingente di intervento rapido – suscita dubbi e resistenze anche nell’altra sponda dell’Atlantico.

Per questo il presidente Mattarella ha cercato di spiegare la sua convinzione con le dovute cautele insistendo sulla certezza che un’Europa unita politicamente e con una autonoma capacità militare non possa che rafforzare l’efficacia di un”Alleanza che non è assolutamente in discussione. Sulla stessa linea il ministro della Difesa Lorenzo Guerini che ritiene “oggi più che mai doveroso fare un salto di qualità politico e ragionare sulla Difesa Europea per rafforzare il pilastro europeo dell’Alleanza Atlantica”.

Serve, in sostanza, “una nuova architettura di difesa e sicurezza, incentrata sulla fattiva e complementare collaborazione tra una Nato più moderna e un’Unione Europea più forte”. La Nato resta quindi l’unica “istituzione”, la quale deve però saper cambiare senza rimanere in ritardo rispetto alle frenetiche mutazioni dell’ordine mondiale.

Per questo Sergio Mattarella parla dell’Alleanza atlantica come della “pietra angolare” che regge l’intero edificio dell’Occidente ma ne loda anche la capacità di “evolversi” e di imparare dalle cose che non hanno funzionato, a partire dall’Afghanistan.

“Quanto è avvenuto recentemente in Afghanistan – ha spiegato in un discorso nella base di Napoli – ha scosso profondamente la comunità internazionale e fa comprendere quanto sia importante la riflessione in atto in ambito Nato e che deve portare al nuovo concetto strategico atteso per il prossimo Summit a Madrid, per una Alleanza militarmente forte e, al contempo, politicamente sempre più efficace nel perseguimento di una politica di pace e di affermazione dei diritti dell’uomo”. Serve quindi saper presto “rivolgere uno sguardo nuovo alle nuove sfide”. A partire da quelle resistenze tutte interne alla Ue che frenano anche questa integrazione di tipo militare.

(Fabrizio Finzi/ANSA)

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