Usa: esperti Fda per terza dose Pfizer solo dai 65 anni

v
Fiale del vaccino Pfizer.

WASHINGTON.  – No alla terza dose del vaccino anti Covid Pfizer indiscriminatamente per tutte le persone dai 16 anni in su, sí invece per la fascia d’etá dai 65 anni in su e per i piú vulnerabili, a partire dal sesto mese dopo la seconda dose: éla conclusione del comitato scientifico consultivo della Food and Drug Administration (Fda), l’agenzia federale Usa preposta alla sicurezza dei farmaci.

La posizione é maturata dopo una lunga discussione, con una votazione ad ampia maggioranza, 16 a 3. Ora la decisione finale, la prossima settimana, spetta alla Fda, che generalmente segue le raccomandazione dei propri esperti indipendenti.

Quest’ultimi, tra cui medici che si occupano di malattie infettive e statistici, hanno contestato che i dati – anche quelli provenienti da Israele – giustifichino una dose extra quando in realtá i vaccini sembrano offrire una robusta protezione contro le forme piú gravi di coronavirus e le ospedalizzazioni, almeno negli Usa.

“Non é chiaro che tutti abbiano bisogno del rinforzo, tranne una sottocategoria di popolazione che chiaramente sarebbe ad alto rischio di una grave malattia”, ha spiegato il dott. Michael G. Kurilla, un membro del comitato e un dirigente del National Institutes of Health (Nih).

Un brutto colpo per l’amministrazione Biden, ma anche per i governi che hanno lanciato o stanno avviando campagne per la terza dose perché le raccomandazioni americane semineranno dubbi e perplessitá.

Il presidente Usa aveva annunciato un mese fa un piano da avviare il 20 settembre per il “booster” da somministrare almeno otto mesi dopo la seconda dose (o la prima nel caso di Johnson & Johnson), previo ok della Fda e del Centers for Disease Control and Prevention (Cdc), la massima autoritá sanitaria Usa.

Ma dopo due settimane i dirigenti di entrambe le agenzie avevano detto alla Casa Bianca che avevano bisogno di piú tempo per analizzare i dati e che si sarebbero espressi solo su Pfizer.

Ora arriva la doccia fredda anche su questo vaccino e Biden sará costretto a fare marcia indietro, avendo promesso di seguire sempre la scienza.

Alla vigilia della discussione si erano creati due fronti scientifici: uno a favore della terza dose, di cui faceva parte il consigliere medico della Casa Bianca Anthony Fauci, e uno contro. Tra i detrattori due scienziati della Fda dimissionari, coautori insieme ad un gruppo di colleghi internazionali di un articolo medico in cui sostenevano che non ci sono prove credibili a sostegno del “booster” per la tutta la popolazione.

Ora dovrá pronunciarsi anche il comitato consultivo del Cdc, che dalle discussioni precedenti potrebbe orientarsi verso inoculazioni “su misura” per le persone piú anziane o piú vulnerabili.

Nel frattempo Biden sta negoziando con Pfizer per acquistare altre 500 milioni di dosi da donare all’estero, che porteranno il numero totale a 1,15 milioni di dosi, circa un decimo del fabbisogno mondiale.

(di Claudio Salvalaggio/ANSA).

Lascia un commento