Germania: sciopero della fame dei giovani per il clima

I due attivisti pro-clima Lina Eichler (L) and Mephisto nella dimostrazione contro il governo tedesco per il clima.
I due attivisti pro-clima Lina Eichler (L) and Mephisto nella dimostrazione contro il governo tedesco per il clima. EPA/FILIP SINGER

BERLINO. – Fa parte di quei giovani che si definiscono “l’ultima generazione” e nel suo profilo Twitter ha scritto di sé: “In sciopero della fame a tempo indeterminato, perché abbiamo bisogno di una discussione onesta con i nostri politici sul cambio climatico”.

Jakob Heinze, 27 anni, è uno dei sei giovani a digiuno volontario da 15 giorni a Berlino (la settima si è ritirata per problemi di salute), con l’obiettivo di incontrare i candidati cancellieri in pubblico prima del voto, per un confronto sulle misure del futuro governo tedesco a tutela del pianeta. Lui, Jakob, è ricoverato da ieri all’ospedale Charité, per le conseguenze della debolezza dovuta a ben 15 giorni senza mangiare.

E la protesta dei giovani assiepati accanto all’edificio del Reichstag (l’ex Parlamento) ha ormai conquistato l’attenzione della politica, anche perché gli attivisti hanno fatto diramare un invito: il 23 settembre, tre giorni prima delle elezioni, vogliono un dibattito con Olaf Scholz, Armin Laschet e Annalena Baerbock. Invito respinto dai tre candidati all’unisono: “Nonostante la differenza nelle posizioni, Bearbock, Laschet e Scholz sono d’accordo sul fatto che questo modo di portare avanti la protesta non sia adeguato”, ha detto per tutti un portavoce dei Verdi, aggiungendo poi un appello: “È importante che proteggano la loro salute, il loro impegno serve alla società”.

Sul caso si è pronunciato anche il portavoce di Angela Merkel: “Chi mette a rischio la propria salute con uno sciopero della fame desta anche molta preoccupazione, e io spero che questo giovane si riprenda presto”, ha commentato in conferenza stampa Steffen Seibert. “Sulla protezione del clima, che è la questione più importante del dibattito politico e che lo sarà anche in futuro, ogni proposta è benvenuta. Senza mettere a rischio la propria salute però”.

Fortemente indeboliti dal digiuno – in conferenza stampa parlano con lunghe pause proprio perché ridotti allo stremo – i giovani hanno annunciato ieri di voler addirittura inasprire la protesta, rinunciando al succo di frutta diluito, per andare avanti ad acqua e vitamine in pillole, sperando così di raggiungere l’obiettivo.

Oltre alla discussione pre-elettorale rivendicano l’istituzione di un consiglio della cittadinanza per decisioni immediate su misure contro il cambiamento climatico. “Diciamo le cose con onestà: siamo nella merda”, scriveva Heinze in un post su Twitter il 2 settembre scorso annunciando la sua protesta.

“Il rapporto filtrato dell’IPCC parla in modo chiaro. E afferma che ci sono tre anni per salvare l’umanità. Nessun programma elettorale prende sul serio l’irreversibilità del punto di non ritorno. Per questo motivo entro in sciopero della fame”. Il “weiter so” (“continuiamo così”) della politica tedesca sull’ambiente, per Jakob che si sente “tradito” dai leader del Paese, è “mortale”.

(di Rosanna Pugliese/ANSA)

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