Pubblica Amministrazione: il 15 si discute di lavoro agile

Faldoni di documenti accatastati su un tavolo di un ufficio della Pubblica Amministrazione.
Faldoni di documenti accatastati su un tavolo di un ufficio della Pubblica Amministrazione. (ANSA)

ROMA.  – Dopo la bozza presentata a luglio dall’Aran e le proposte dei sindacati il prossimo 15 settembre si entrerà nel vivo del confronto sul lavoro agile nelle Funzioni centrali della pubblica amministrazione (ministeri, agenzie fiscali e enti pubblici non economici) che faranno da apripista anche per gli atri comparti.

Oggi il ministro della Funzione pubblica Renato Brunetta, ha ribadito i suoi dubbi sull’utilizzo massiccio dello smart working nella P.A ma è probabile che non ci saranno nuovi interventi normativi dopo quello che ha ridotto al 15% l’utilizzo (tra le attività smartabili) e il tema sarà affrontato nel negoziato da imprese e sindacati.

Ecco in sintesi i punti principali del confronto:

LUOGO: si può fare lavoro agile solo in Italia. La prestazione  si esegue in parte all’interno dei local dell’amministrazione e in parte all’esterno, senza una postazione fissa e predefinita. Ove necessario per la tipología di attività svolta il lavoratore concorda con  l’amministrazione i luoghi ove è possibile svolgere l’attività. In ogni caso il dipendente è tenuto ad accertare la presenza delle condizioni che garantiscono la piena operatività della  dotazione informatica.

ORARIO: il limite è la durata massima dell’orario di lavoro giornaliero e settimanale. La prestazione lavorativa in modalità agile è articolata in tre fasce temporali: 1) fascia di operatività – nella quale il lavoratore è nelle condizioni di essere operativo e,  pertanto, di iniziare entro un brevissimo lasso di tempo i compiti e le attività richiesti: 2)  fascia di contattabilità – nella quale il lavoratore è contattabile sia telefonicamente  che via mail o con altre modalità similari (questa seconda fascia contiene la prima);  3) fascia di inoperabilità – nella quale il lavoratore non può erogare alcuna prestazione.  Coincide con il periodo di 11 ore di riposo consecutivo (comunque tra e le 22 e le 06.00 del giorno successivo). Il lavoratore non è tenuto a rispondere alle mail.

ACCORDO INDIVIDUALE: Il lavoro agile è una modalità di lavoro. Prevede l’accordo individuale che deve contenere la durata dell’accordo, le modalità di recesso, le cause di decadenza e le fasce orarie tra le quali va individuata quella nella quale si ha diritto alla disconnessione.  Il lavoratore può essere richiamato in sede “per sopravvenute esigenze di servizio con una comunicazione che arrivi  “almeno il giorno prima”. Il rientro in servizio non comporta  il diritto al recupero delle giornate di lavoro agile non fruite.

PRIORITÁ ACCESSO LAVORO AGILE: sono esclusi i lavori in turno e quelli che richiedono l’utilizzo  costante di strumentazioni non remotizzabili. L’amministrazione dovrà conciliare le esigenze  di benessere e flessibilità dei lavoratori con gli obiettivi di miglioramento del servizio  pubblico, nonché con le specifiche necessità tecniche delle attività. L’amministrazione avrà cura di facilitare l’accesso al lavoro agile ai lavoratori che si trovano  in condizioni di particolare necessità, non coperte da altre misure. Saranno definiti criteri di priorità per l’accesso al lavoro  agile, tra i quali andranno comunque previsti i genitori di bambini di età inferiore a 3 anni; i dipendenti portatori di handicap gravi o che assistano disabili in situazione di gravità

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