Ita: Il Pd chiede tavolo col governo. Attesa per l’Ue

Una recente protesta dei lavoratori di Alitalia.
Una recente protesta dei lavoratori di Alitalia. (ANSA)

ROMA.  – Scende in campo il Partito Democratico nella spinosa trattativa Ita-sindacati, chiedendo l’apertura di un tavolo politico che coinvolga il governo dopo il fallimento del negoziato tra le parti.

Intanto da Bruxelles la Commissione europea fa sapere che sul prestito ponte concesso alla vecchia Alitalia da 900 milioni di euro “nessuna decisione è stata presa” e che l’annuncio ufficiale sull’esito dell’indagine dell’Antitrust Ue sarà fatto “dopo l’adozione della decisione”.

Tuttavia il dossier Alitalia è stato tra i temi in discussione nel Consiglio dei ministri di oggi, anche se fonti di governo hanno sottolineato che sul tavolo non è stata esaminata alcuna ipotesi di un decreto ad hoc.

I sindacati di categoria sono stati ricevuti nella sede del Nazareno da una delegazione del Pd, guidata dal vicesegretario Giuseppe Provenzano, e hanno chiesto al partito di intervenire presso il governo.  Al termine dell’incontro Provenzano ha specificato che “è urgente la convocazione di un tavolo nazionale in cui l’intero governo si assuma la responsabilità politica del futuro della compagnia”.

I sindacati hanno espresso ancora una volta tutte le loro preoccupazioni per il futuro di circa 8.000 lavoratori Alitalia che non saranno assunti dalla newco, che ieri ha confermato “l’intenzione di procederé all’assunzione delle 2.800 persone attraverso l’applicazione di un regolamento aziendale”, per cui c’è il rischio di migliaia di esodati in Alitalia, avvertono Filt Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e UglTa.

“Si è creata una situazione inaccettabile in cui i mlavoratori Alitalia rimangono schiacciati, col rischio di avere migliaia di persone esodate, senza lavoro, senza ammortizzatori sociali e senza raggiungere la pensione”, ha spiegato il segretario nazionale della Uiltrasporti, Ivan Viglietti.

Il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, cerca di rassicurare dicendo che “sul futuro delle persone che resteranno nella vecchia Alitalia, il ministro del Lavoro Orlando ha già individuato possibili soluzioni, non solo per ammortizzatori sociali di breve termine, ma anche per una formazione continua”.

E ha spiegato che “il piano di Ita è un piano a crescere” per cui ci sarà “bisogno di avere lavoratori formati, pronti ad essere reimpiegati nel momento in cui Ita realizzerà un piano industriale in crescita”.

Ad esprimere preoccupazione è anche il M5s: “Le vicende di queste ore che coinvolgono lavoratrici e lavoratori di Ita destano più di una

preoccupazione”, recita una nota delle deputate e deputati del movimento in commissione Trasporti.

Le sigle sindacali chiedono poi direttamente ad Ita “di riaprire il tavolo, altrimenti non si va da nessuna parte. E di parlare con noi e non fare azioni unilaterali”, ha avvertito il segretario nazionale della Filt Cgil, Fabrizio Cuscito, sottolineando che sull’eventuale prosieguo della trattativa i sindacati hanno richieste “irrinunciabili”, ossia accordo sulla cassa integrazione fino al 2025, contratto collettivo nazionale di lavoro, e un accordo che garantisca il progressivo assorbimento di tutti i lavoratori Alitalia da qui al 2025 in Ita.

“Siamo fiduciosi dopo la discussione di oggi che una parte del governo ha preso coscienza di un problema reale che c’è su Alitalia”, ha detto il responsabile nazionale Piloti Fit Cisl, Stefano Di Cesare.

Nel frattempo la mobilitazione dei lavoratori di Alitalia è andata avanti anche oggi, con oltre 400 dipendenti che hanno partecipato alle assemblee all’aeroporto di Fiumicino, sotto l’occhio vigile di un nutrito cordone di forze dell’ordine. E per domani è in programma una “grande” manifestazione sotto la Camera dei Deputati a Montecitorio.

(di Alfonso Abagnale/ANSA).

Lascia un commento