GENOVA. – Le aggressioni e minacce via social ma, soprattutto, di presenza potrebbero essere considerate stalking. E chi le mette in atto potrebbe essere sottoposto a misura cautelare. La stretta su no vax e no green pass che in queste ore hanno alzato il livello di scontro arriva dalla procura di Genova che sta valutando se contestare il reato a quanti hanno preso di mira medici, giornalisti e politici. Lo spunto arriva dopo l’ultimo episodio nei confronti dell’infettivologo Matteo Bassetti inseguito e minacciato domenica sera da un no vax sotto casa che gli aveva urlato “Ci ucciderete tutti con questi vaccini, la pagherete”.
Intanto la Digos genovese ha denunciato otto persone che da dicembre a oggi hanno riempito il web di aggressioni verbali. E’ stato lo stesso infettivologo a chiedere un intervento contro l’escalation di violenza. “Non mi interessa la scorta e non ho paura. Il problema – ha sottolineato il professore – è che lo Stato deve perseguire queste persone rapidamente e dando segnali forti. Se uno minaccia sui social va immediatamente perseguito a norma di legge. Chiedo che la magistratura intervenga subito”.
Nei prossimi giorni il professore verrà sentito in tribunale dal procuratore capo facente funzioni Francesco Pinto e dal magistrato che si occupa della vicenda. Il numero di Bassetti, ma anche di altri colleghi e virologi è finito su un canale Telegram e da quel momento le molestie telefoniche sono aumentate. Per questo i magistrati vogliono anche capire se dietro vi sia un’unica regia che ha coordinato gli ‘attacchi’.
“La situazione sta ormai diventando insostenibile, e faremo tutto ciò che è necessario per tutelarci – spiega l’avvocato Rachele De Stefanis che assiste l’infettivologo – il mio assistito non si sente più sicuro”. Per il professore già dallo scorso dicembre era stata disposta la sorveglianza dinamica. Le prime denunce erano scattate ad aprile quando gli investigatori della Digos avevano individuato due 50enni, uno residente a Trieste e uno a Cosenza.
Dopo i primi episodi a dicembre era stata disposta la sorveglianza dinamica con passaggi di forze dell’ordine sotto casa e al Policlinico San Martino. “E’ stato un crescendo – si è sfogato Bassetti – che prima ha riguardato Facebook e i social, poi le lettere anonime in ospedale, quindi telefonate anonime, anche nel luogo di lavoro di mia moglie, poi la chat Telegram con il mio numero e infine l’aggressione per strada l’altra sera con toni veramente violenti. Credo sia un errore della politica, delle forze di polizia e della magistratura considerarli come folcloristici detrattori dei vaccini. Qui ci sono organizzazioni criminali e come tali vanno perseguite”.
(di Laura Nicastro/ANSA)