Israele-Anp, primo incontro da 10 anni

Una casa di palestinesi a Gaza colpita da un raid aereo.
Una casa di palestinesi a Gaza colpita da un raid aereo. (Archivio.

TEL AVIV. – Effetto Biden. La notte scorsa il presidente palestinese Abu Mazen ha incontrato il ministro israeliano della Difesa Benny Gantz.

É la prima volta da 10 anni che un esponente di governo israeliano vede – per di più a Ramallah, in Cisgiordania – il capo dell’Autorità nazionale palestinese (Anp).

Un faccia a faccia, anche in funzione anti Hamas, seguito di pochissimo al vertice fra il premier Naftali Bennett e il capo della Casa Bianca a Washington da cui non sembravano emersi temi oltre l’Iran.

Eppure nella riunione di Ramallah – subito attaccata da Hamas e dalla Jihad islamica che da Gaza l’hanno definita “un passo pericoloso” – sono state raggiunte intese importanti riguardo la sicurezza, la diplomazia, gli affari civili e per rafforzare la disastrata economia dell’Anp.

Ovviamente a conoscenza della riunione, Bennett ha tuttavia spiegato che allo stato attuale non c’è in corso “un percorso diplomatico con i palestinesi”.

Una precisazione rivolta soprattutto, secondo analisti, al suo elettorato di destra.

Fatto sta che Abu Mazen e Gantz – prima in un incontro da soli e poi con le rispettive delegazioni – hanno concordato sulla concessione dei diritti di residenza a centinaia di persone che vivono in Cisgiordania senza status legale.

Un problema che riguarda soprattutto i matrimoni tra stranieri e palestinesi, ma anche persone di Gaza. Migliaia di richieste di regolarizzazione saranno accolte, ha anticipato Gantz, ma solo per persone in età avanzata e sulla base di criteri da definire.

Israele inoltre anticiperà all’Anp 500 milioni di shekel (quasi 140 milioni di euro) da restituire a giugno del 2022 dalle tasse che Israele raccoglie per conto dell’Anp stessa e che ogni anno ammontano a oltre 2 miliardi di euro.

Infine, secondo quanto ha fatto sapere lo stesso Gantz, Israele si è impegnato ad autorizzare da subito un incremento di 15 mila permessi di lavoro per manovali palestinesi assieme ad altri 1.000 permessi per dipendenti dell’industria turistica.

É stato poi convenuto che Israele emetterà permessi di costruzione per case di palestinesi residenti nell’Area C della Cisgiordania, quella per gli Accordi di Oslo sotto pieno controllo israeliano.

Un ventaglio di provvedimenti che ha riavviato un dialogo tra le parti congelato da anni, specie dopo le iniziative dell’amministrazione Trump e sotto la premiership di Benyamin Netanyahu. E che appaiono avere l’effetto di rafforzare la traballante autorità di Abu Mazen rispetto ad Hamas. Non a caso, Gantz stesso ha sottolineato che “più forte è l’Anp, più debole sarà Hamas.

“Maggiore è la capacità dell’Anp di governare e maggiore è la sicurezza che avremo”, ha aggiunto riferendosi anche agli ultimi scontri al confine della Striscia che proprio oggi hanno visto la morte in ospedale di una guardia di frontiera israeliana ferita 9 giorni fa.

Da Gaza proprio Hamas ha sostenuto che la riunione di ieri sera prova come l’Autorità nazionale palestinese (Anp) sia più interessata a mantenere il coordinamento di sicurezza con Israele che a sostenere gli interessi della causa nazionale.

(di Massimo Lomonaco/ANSA).

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