Al via il bonus tv, verso il nuovo digitale

Televisori nel centro di Roma durante il primo giorno del bonus Tv,
Un negozio di Elettrodomestici e Televisori nel centro di Roma durante il primo giorno del bonus Tv, Archivio. ANSA/ANGELO CARCONI

ROMA. – Inizia, nonostante gli slittamenti decisi dal ministero dello Sviluppo Economico, l’avvicinamento al nuovo digitale terrestre che comporterà il cambio dei televisori. Scatta oggi il bonus tv, con uno stanziamento iniziale di 250 milioni che potrebbero essere incrementati con l’aumentare delle richieste. I

l bonus, che non prevede limiti di Isee, consiste in uno sconto del 20% sul prezzo d’acquisto del nuovo televisore, fino a un massimo di 100 euro, rottamando apparecchi tv acquistati prima del 22 dicembre 2018 che non risultano più idonei ai nuovi standard tecnologici di trasmissione televisiva.

Da oggi i rivenditori di apparecchi televisivi possono accedere alla piattaforma messa a disposizione dall’Agenzia delle Entrate per ricevere l’autorizzazione al rilascio del bonus. Per richiederlo – fa sapere il ministero -occorrerà presentarsi dal rivenditore o presso un’isola ecologica autorizzata portando con sé la vecchia tv e l’apposito modulo di dichiarazione sostitutiva scaricabile dal sito del Mise.

Il passaggio al nuovo standard del digitale terrestre consentirà di godere di una qualità delle immagini molto superiore all’attuale e di ricevere più canali. Il processo, determinato dalla necessita’ di liberare la banda 700 Mhz, molto utilizzata in Italia, soprattutto dalle tv locali, per far spazio alla rete 5G per gli operatori di telefonia, ha subito uno slittamento per consentire un percorso più graduale.

Lo switch off del segnale, poco più di dieci anni dopo il passaggio al Dvb-T1, che ha radicalmente modificato le modalità di visione sul piccolo schermo, inizierà infatti non prima del 15 ottobre del 2021, rispetto all’avvio dal primo settembre previsto in precedenza.

Le modifiche, in questa prima fase, saranno lasciate alle decisioni delle singole emittenti. La Rai dovrebbe, ad esempio, trasmettere in Mpeg4 solamente i canali specialistici mentre quelli generalisti resteranno visibili in Mpeg2, e lo stesso potrebbe fare Mediaset. La dismissione definitiva della codifica Mpeg2, con l’obbligo per le emittenti di adeguarsi, sarà stabilita in un altro provvedimento entro la fine del 2021.

Il nuovo calendario per il riassetto delle frequenze nelle aree regionali prevede che il passaggio avvenga dal 15 novembre 2021 al 18 dicembre 2021 nell’area 1A – Sardegna; dal 3 gennaio 2022 al 15 marzo 2022 nell’area 2 – Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia tranne la provincia di Mantova, provincia di Piacenza, provincia di Trento, provincia di Bolzano; nell’area 3 – Veneto, provincia di Mantova, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna tranne la provincia di Piacenza; dal 1 marzo 2022 al 15 maggio 2022 nell’area 4 – Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata; Abruzzo, Molise, Marche; Dal 1 maggio 2022 al 30 giugno 2022 nell’area 1B – Liguria, Toscana, Umbria, Lazio, Campania.

Da allora lo standard passerà dal MPEG2 a favore dell’MPEG4, che consente già oggi di vedere i canali in Hd. Non avranno problemi a ricevere i canali tutti coloro che hanno un televisore che permette già oggi la ricezione del segnale in alta definizione dal numero 500 in poi del telecomando. Il governo ha confermato che la cessione della banda 700 MHz alla telefonia resta fissata per l’1 luglio 2022.

L’attivazione del Dvbt-2 a livello nazionale, invece, sarà invece disposta a partire dal 1 gennaio 2023, e non più giugno 2022, “ritenendo necessario – spiega il ministero – un periodo più ampio per l’implementazione a regime del nuovo standard”. Per verificare se il proprio schermo è compatibile con questo standard occorre sintonizzarsi sui due canali test 100 e 200: solo se appare il messaggio “Test HEVC Main10” il modello è abilitato alla ricezione.

(di Michele Cassano/ANSA)

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