Allarme bomba, torna la paura al Campidoglio Usa

Capitol, la sede del Congresso a Washington. Armi
The Capitol, la sede del Congresso a Washington. (ANSA/AP Photo/J. Scott Applewhite)

WASHINGTON.  – A Capitol Hill torna la paura, con un allarme bomba che ha portato all’evacuazione della Biblioteca del Congresso americano e della Corte Suprema.

Sette mesi dopo il drammatico assalto da parte dei sostenitori di Donald Trump, a minacciare il cuore della democracia statunitense un uomo che ha tenuto per ore sotto scacco la polizia, affermando di avere un congegno esplosivo a bordo del suo furgone parcheggiato in una delle strade che costeggiano il complesso del Campidoglio.

Dopo un’intera mattinata di delicate trattative, condotte anche dagli uomini del Fbi, è arrivata la resa. L’uomo si chiama  Floyd Ray Roseberry, ha 50 anni ed è della cittadina di Grover, in North Carolina.

Nei diversi video postati in mattinata su Facebook,  secondo quanto riportato da diversi media, si definisce un “patriota”, invocando più volte Donald Trump e sostenendo che presto tornerà ad essere presidente dopo la cacciata di Joe Biden, facendo anche riferimento alla caduta di Kabul.

“La rivoluzione è arrivata Joe Biden”, avrebbe affermato l’uomo, attaccando anche la speaker della Camera Nancy Pelosi e i democratici. I video sono stati oscurati da Facebook.

Secondo Site, il sito che monitora l’attività social dei terroristi, in molti recenti post Roseberry avrebbe più volte espresso  “sentimenti estremi” legati alla “dottrina” del Make America Great Again (‘Maga’), lo slogan marchio di fabbrica del tycoon.

Imponente il dispiegamento delle forze dell’ordine attorno al Campidoglio, con l’ordine a chiunque di non avvicinarsi all’area. Le operazioni di evacuazione sono state comunque facilitate dal fatto che i lavori del Congresso in questa settimana di agosto sono sospesi e che molti edifici, come quello della Biblioteca e quello dell’Alta Corte, sono ancora chiusi al pubblico per la pandemia.

Sempre in diretta Facebook, l’uomo si era fatto vedere all’interno del furgone con un contenitore in mano che a suo dire avrebbe custodito dei tubi bomba, mostrando anche quello che potrebbe essere un detonatore.

“Stiamo cercando di risolvere la questione in maniera pacifica”, avevano spiegato gli agenti, e così è stato. Mentre la Casa Bianca ha fatto sapere di essere stata  costantemente aggiornata sull’evolversi della situazione.

Secondo Rita Katz, la direttrice di Site, l’uomo avrebbe anche scritto sui social di aver ottenuto l’esplosivo da ambienti militari. “É quasi ora…Biden sei licenziato… Non è un opzione… scappa dal nostro Paese…”, reciterebbe uno degli ultimi post di Roseberry mostrato su Twitter dalla direttrice di Site.

Nell’assalto al Congresso del 6 gennaio scorso, mentre al Senato erano in corso i lavori per la certificazione della vittoria di Joe Biden, persero la vita cinque persone. Il 2 aprile, poi,  un poliziotto fu ucciso e un altro rimase ferito da un giovane che aveva lanciato la sua auto contro le barriere di protezione del Capitol. Il giovane era stato a sua volta ucciso dagli agenti.

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