Pd si mobilita per profughi afghani, Salvini apre ma non a tutti

Afghani cercano di imbarcare su un aereo per fuggire dal paese.
Afghani cercano di imbarcare su un aereo per fuggire dal paese.(Photo by Wakil Kohsar / AFP)

ROMA. – La crisi in Afghanistan non arretra nel dibattito politico italiano, di giorno in giorno sempre più polarizzato sul fronte dell’accoglienza. Da un lato Enrico Letta fa partire ufficialmente la mobilitazione del Pd per dare asilo ai rifugiati in Italia e sostenere le ong che restano nel paese in mano ai talebani. Dall’altro Matteo Salvini avverte: “Corridoi umanitari per donne e bambini in pericolo certamente sì. Porte aperte per migliaia di uomini, fra cui potenziali terroristi, assolutamente no”.

A unire destra e sinistra, in queste ore, però c’è una costante: la critica bipartisan al presidente degli Usa, Joe Biden nel mirino per il ritiro delle sue truppe e per i toni con cui ha difeso strenuamente la sua decisione. Mentre in Gran Bretagna la Camera dei Comuni viene richiamata per un giorno dalle ferie estive per un dibattito straordinario sull’emergenza afghana e i ministri dell’Interno europei si riuniscono d’urgenza sullo stesso tema, il Parlamento italiano si prepara alle audizioni dei ministri Di Maio e Guerini davanti alle commissioni Esteri e Difesa delle due Camere, convocate il 24 agosto e venerdì il titolare della Farnesina parlerà al Copasir.

Dunque, a conti fatti, un’eventuale convocazione del Parlamento (sollecitata nuovamente dal leader di Iv, Matteo Renzi e richiesta ufficialmente con una lettera ai presidenti delle Camere da Fratelli d’Italia) sarebbe destinata a slittare a fine agosto o inizio settembre.

Intanto il Partito democratico lancia la campagna che farà tappa anche nelle feste dell’Unità in corso in Italia, compresa quella nazionale che aprirà il 26 agosto a Bologna. La riunione della segreteria dem, convocata questa mattina da Letta, ha messo in campo diverse azioni, in primis di solidarietà, con una sottoscrizione pubblica per raccogliere donazioni per la popolazione afghana. Nella raccolta fondi sono chiamati a impegnarsi, per primi e direttamente, dirigenti, parlamentari e consiglieri regionali.

Parallelamente il Nazareno ritiene necessario un coordinamento delle iniziative dei sindaci e delle amministrazioni locali, per meglio gestire, e sostenere materialmente, le operazioni di accoglienza oltre la primissima fase di emergenza. “Sottoscrizione per aiutare le ong che rimangono a Kabul, iniziative per l’accoglienza dei rifugiati, gemellaggi, mobilitazione per sostenere le donne afgane – sintetizza il leader Dem -. Il Pd oggi decide aiuti concreti per la società afgana che non vuole tornare indietro”.

Se Europa Verde e LeU chiedono di attivare subito corridoi umanitari, molto diverso è l’approccio di Fratelli d’Italia: per la presidente Giorgia Meloni, la prima cosa da fare è “sostenere gli Stati confinanti con l’Afghanistan per aiutarli ad accogliere i profughi. Anche l’Italia, e l’Europa, possono fare la loro parte – sostiene – ma ancora prima crediamo che a farsi maggiormente carico delle conseguenze, anche umanitarie, di questo disastro politico e militare debba essere l’amministrazione Usa guidata da Joe Biden”, è il suo affondo.

Durissimo nei confronti dell’amministrazione a stelle e strisce anche Salvini, che ha definito “pessimo” il discorso di Biden. Molto critico è pure Letta che non ha usato mezzi termini: “A me non è piaciuto il discorso che ha fatto Biden. Sono un suo grande estimatore, ma francamente ho trovato le sue parole totalmente inadeguate rispetto alla gravità della situazione”. Tranchant il giudizio di Emma Bonino: “Io sono convinta che questa sia una grossissima tegola sulla testa di Biden, a pochi mesi dal suo insediamento”.

(di Paola Lo Mele/ANSA)

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