In Italia 241 banchieri d’oro, aumento record in Ue

Un'immagine di Paperone
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MILANO. – Le banche si consolidano, i dipendenti sono da anni in calo strutturale, gli sportelli chiudono ma i banchieri con stipendi a sei zeri prosperano.

La fotografia dell’Eba, l’autorità bancaria europea, sugli stipendi degli “high earners”, i manager bancari della Ue che guadagnano oltre un milione di euro all’anno, vede l’Italia svettare tra i grandi Paesi per tasso di natalità dei banchieri dagli stipendi dorati, cresciuti di ben il 17% nel 2019.

I 241 fortunati, 35 in più del 2018, si sono spartiti una torta di 419 milioni di euro, con una retribuzione media di 1,74 milioni di euro, in linea con quelle dei colleghi francesi e tedeschi e leggermente inferiore a quella degli inglesi (2 milioni) e degli spagnoli (2,3 milioni).

Sul podio italiano del 2019 salgono due banchieri con uno stipendio compreso tra i sei e i sette milioni e uno con una paga compresa tra i 5 e i 6 milioni mentre la maggior parte dei manager d’oro (179) si colloca tra gli 1 e i 2 milioni.

“L’aumento degli ‘high earners’ è frutto principalmente dell’impatto del ricollocamento dello staff dalla Gran Bretagna alla Ue a 27 come effetto della preparazione della Brexit”, rileva l’Eba.

“In aggiunta, per alcune banche, i buoni risultati finanziari complessivi, particolarmente nel corporate banking, e le ristrutturazioni e il consolidamento in corso, che ha portato a buonuscite più alte del solito, hanno giocato un ruolo importante nel complessivo incremento degli ‘high earners'”.

In pole per lo scettro di banchiere italiano più pagato del 2021 c’è Andrea Orcel, nuovo ceo di Unicredit, forte di un pacchetto retributivo da 7,5 milioni che lo pone in vantaggio su Carlo Messina, consigliere delegato della solida e redditizia Intesa, uno dei banchieri meglio retribuiti in Italia (6,2 milioni nel 2019, uno donato alla lotta al Covid, scesi a 3,3 milioni più 832 mila euro di fair value di compensi in azioni nel 2020).

Tanti soldi ma poca cosa rispetto al record messo a segno da un banchiere della City, capace di portarsi a casa in un anno 64,8 milioni di euro, seguito da due connazionali da 38 milioni a testa, e da una pattuglia di 82 manager (di cui 75 basati in Uk) con busta paga compresa tra i 7 e i 25 milioni.

D’altra parte in Gran Bretagna (per l’ultimo anno oggetto di monitoraggio) si concentra il 70,9% dei 4.963 banchieri a sei zeri censiti dall’Eba nell’Unione Europea: ben 3.519, nonostante una flessione del 2,6% legata ai primi traslochi dovuti alla Brexit.

Nel complesso gli “high earners” della Ue sono rimasti stabili (+0,5%), con Italia (+17%), Francia (+15,4%) e Germania (+9,3%), che hanno compensato la flessione nel Regno Unito. Come concentrazione, il nostro Paese si colloca al quarto posto dietro a Regno Unito, Germania (492), Francia (270) e davanti alla Spagna (163).

Non sempre le retribuzioni d’oro appaiono pienamente meritate: la correlazione tra peso dei bonus – nel 2019 pari al 129% della retribuzione fissa – e roe (ritorno sul capitale) viene definita “moderata” dall’Eba e “persino leggermente negativa” se rapportata alla redditività.

(di Paolo Algisi/ANSA).