Via libera Ue a 450milioni a grandi imprese Italia

Un casco di sicurezza della Ue sopra un piano di lavoro. Grafica.
Un casco di sicurezza dell'Unione Europea sopra un piano di lavoro. Grafica. (Ansa)

ROMA. –    Arriva il via libera dall’Europa a 450 milioni di euro per sostenere le grandi imprese italiane.

Risorse che potranno servire ad aiutare anche parte delle aziende della Lombardia, sulle quali peserà ancora per un paio d’anno l’impatto dell’emergenza Covid.

Ad approvare lo schema dell’Italia, da 450 milioni – per le imprese in difficoltà finanziaria a causa della crisi innescata dalla pandemia – ci ha pensato la commissione Europea nell’ambito del quadro temporaneo sugli aiuti di Stato.

Gli aiuti – che in concreto saranno dei prestiti agevolati, gestiti da Invitalia, in base ai piani “realistici e credibili” che dovranno esser presentati dai richiedenti – sarà aperto a imprese attive in tutti i settori, esclusi però quello finanziario e assicurativo.

Obiettivo, da indicare anche nei piani, sarà il ripristino della redditività, con “lo scopo di aiutare i beneficiari a far fronte alle carenze di liquidità e di migliorare l’accesso ai finanziamenti”.

Per la fine degli effetti finanziari negativi dell’emergenza Covid, in Italia e in particolare in Lombardia – viene spiegato dall’ultimo European payment report (Epr) di Intrum, operatore europeo nei credit services che ha intervistato più di 11.000 imprese di 29 Paesi europei – le imprese prevedono almeno un paio d’anni: il 46% in Lombardia, il 34% a livello nazionale.

Per molti manager di aziende lombarde la recessione porterà con sé pesanti effetti sulle attività aziendali e per questo nella regione si sta lavorando soprattutto per identificare i segmenti più esposti.

La situazione influisce soprattutto sui tempi di pagamento: le imprese lombarde interpellate hanno riscontrato che il 35% dei consumatori paga in media tra 31 e 50 giorni, mentre il 41% dei pagamenti da parte della Pubblica amministrazione viene eseguito tra 51 e 75 giorni.

Inoltre poco più della metà degli imprenditori (51%) immagina una Lombardia in versione “cashless” (con pagamenti esclusivamente con moneta elettronica) non prima di 10 anni; anche se per il 30% ci si dovrebbe arrivare prima.

Lascia un commento