Coronavirus in Italia: aumentano incidenza e ricoveri in rianimazione

Medici e infermieri al lavoro nel reparto di terapia intensiva per curare i pazienti covid all'ospedale di Vizzolo Predabissi
Medici e infermieri al lavoro nel reparto di terapia intensiva per curare i pazienti covid all'ospedale di Vizzolo Predabissi, 24 Marzo 2020. Ansa/Andrea Canali

ROMA. – Aumenta a 73 casi su 100.000 abitanti l’incidenza dei casi di SarsCoV2 in Italia e sale anche il numero dei ricoverati in rianimazione: il quadro dell’epidemia di Covid-19 in Italia che emerge dal monitoraggio settimanale del ministero della Salute invita a non abbassare la guardia. Arrivano intanto le nuove regole sulla quarantena, fissate in una circolare del ministero.

“Sale l’incidenza, l’Rt è sceso a 1,27 ma è comunque ancora sopra l’unità e le terapie intensive sono sotto la soglia critica a livello nazionale, tuttavia – ha detto il direttore della Prevenzione del ministero, Giovanni Rezza – l’ampia circolazione delle varianti e le molte aggregazioni suggeriscono che faremmo bene a mantenere comportamenti prudenti e che dovremmo correre a vaccinarci”.

I dati dell’aggiornamento quotidiano sull’epidemia forniti dal ministero della Salute indicano che i casi positivi continuano ad aumentare, anche sempre lentamente: i 7.409 nuovi positivi (contro i 7.270 del giorno prima) segnano un incremento di poco superiore al 10% rispetto ai 6.559 nuovi casi di sette giorni prima. I tamponi che hanno permesso di rilevarli sono stati 225.486, contro i 216.969 del giorno precedente.

Il tasso di positività è perciò stabile al 3,2%; considerando invece il rapporto fra il totale dei casi e i soli tamponi molecolari, il tasso sale al 7,3%. In 24 ore il numero dei decessi è salito da 30 a 45. Salgono ancora, di 17 unità, i ricoveri nelle unità di terapia intensiva, per un totale di 369; gli ingressi giornalieri sono stati 35 (contro i 37 del giorno prima).

I dati del monitoraggio indicano inoltre che il tasso di occupazione nelle terapie intensive è in leggero aumento al 4%, con il numero dei ricoverati salito da 258 a 322 nel periodo compreso fra il 3 e il 10 agosto . Segna un incremento di 58 unità in 24 ore anche il numero dei ricoverati nei reparti ordinari. Anche in questo ambito il monitoraggio del ministero indica un tasso di occupazione in aumento del 5%, con i ricoveri saliti da 2.196 a 2.880 dal 3 al 10 agosto.

Fra le regioni è ancora la Sicilia a segnare il maggiore incremento giornaliero dei casi e ancora una volta supera i mille casi, con 1.101. Seguono Toscana (819), Veneto (771), Lombardia (661), Emilia Romagna (656), Campania (622), Lazio (613), Sardegna (400), Puglia (361), Piemonte (280), Calabria (239), Liguria (158), Umbria (179), Marche (171), Friuli Venezia Giulia (109).

Sempre fra le regioni, sono tre a registrare i valori di incidenza più alti nel periodo compreso fra il 6 e il 12 agosto: la Sardegna con 141,8 casi su 100.000 abitanti, la Toscana (129,9) e la Sicilia (127,2). Sempre secondo il monitoraggio del ministero della Salute, sono 18 le regioni che risultano classificate a rischio moderato, le restanti che risultano classificate a rischio basso sono il Lazio e le due province autonome di Trento e Bolzano.

Mentre il ministero segnala un aumento dei casi dovuti alla variante Delta del virus SarsCoV2, arrivano le nuove regole sulla quarantena, contenute in una circolare del ministero della Salute. La circolare prevede la riduzione da 10 a 7 giorni della quarantena dei vaccinati che abbiamo avuto contatti con un positivo, mentre resta di 10 giorni la quarantena per chi non è vaccinato o non ha completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni e sia venuto in contatto con positivo.