In arrivo primi 25 miliardi Recovery, da scuole a ferrovie

Un casco di sicurezza della Ue sopra un piano di lavoro. Grafica.
Un casco di sicurezza dell'Unione Europea sopra un piano di lavoro. Grafica. (Ansa)

ROMA. – Messa in sicurezza e riqualificazione delle scuole, piano per gli asili nido, transizione 4.0, opere infrastrutturali, ma anche cybersecutiry e ammodernamento tecnologico degli ospedali.

Sono alcuni dei progetti su cui l’Italia si prepara a muovere i primi passi del Pnrr: si trata di interventi per i quali il cronoprogramma prevede di spendere i primi fondi già nel 2021, e che saranno quindi i primi a partire con le risorse in arrivo del pre-finanziamento del Recovery.

I primi 25 miliardi che l’Europa trasferirà alle casse dello Stato sarebbero attesi entro questa settimana, forse già domani.

Poi scatterà la corsa a far partire bandi e cantieri delle 151 linee di intervento del Pnrr, perché  la vera sfida, come hanno ripetuto più volte sia il premier Mario Draghi sia il ministro dell’Economia Daniele Franco, sarà quella di spendere tutto e spendere bene, attuando tutte le parti del piano nel pieno rispetto del cronoprogramma, pena la sospensione dei fondi.

Intanto, sempre con l’obiettivo di rafforzare la transizione verde e digitale, la Commissione europea ha concesso proprio oggi un miliardo aggiuntivo, nel quadro di React-Eu, al programma operativo nazionale italiano per le Città Metropolitane.

Mentre in soccorso al trasporto aereo, Bruxelles ha approvato l’erogazione di ulteriori ristori (altri 100 milioni) per i vettori aerei italiani che hanno subito danni economici a causa della pandemia.

In attesa del bonifico del pre-finanziamento del Pnrr da Bruxelles, intanto, il governo si è già attrezzato con gli strumenti considerati indispensabili:  semplificazioni per gare e appalti, regole per il reclutamento rapido nella P.a. di tutte le figure necessarie, struttura della governance.

Manca solo la nomina della segreteria tecnica che a Palazzo Chigi lavorerà a supporto della regia politica e del comitato permanente di confronto con le parti sociali.

Sono numerosi e di varia natura gli interventi che costituiranno il primo banco di prova del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, che per la maggior parte dei progetti prevede finanziamenti tra i 10 milioni e 1 miliardo, mentre solo due voci – sulle 151 del Pnrr – superano i 10 miliardi, il Superbonus e l’alta velocità ferroviaria.

Guardando agli interventi con spese previste già per il 2021, in materia di “digitalizzazione”, si va dagli 1,84 miliardi di Transizione 4.0 ai 402 milioni per rafforzare l’ufficio del processo e accompagnare la riforma della giustizia, fino ai 170 milioni per la cybersecurity.

Per l’efficienza energetica si va dagli 1,1 miliardi per Ecobonus e Sismabonus ai 205 milioni per il rischio di alluvione e dissesto idrogeologico. Numerosi i progetti legati all’alta velocità ferroviaria, oltre al potenziamento dei nodi metropolitani e l’elettrificazione della rete al Sud.

Spese previste nel 2021 anche per i servizi di istruzione, dai 300 milioni per il Piano (da complessivi 3,9 miliardi) di messa in sicurezza e riqualificazione dell’edilizia scolastica ai primi 100 milioni del piano asili nido, fino ai 60 milioni per il potenziamento delle infrastrutture per lo sport a scuola (lo sport nel Pnrr riceverà complessivamente un miliardo, tra nuovi impianti sportivi e palestre nelle scuole e ammodernamento di strutture sportive e parchi cittadini).

Tra gli interventi per le politiche del lavoro, si spazia dai 220 milioni previsti quest’anno per il sistema duale ai 25 per la creazione di imprese femminili.

Infine per la digitalizzazione del sistema sanitario, si parte con risorse importanti, dai 624 milioni per l’ammodernamento tecnologico degli ospedali ai 302 milioni destinati al rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica e degli strumenti per la raccolta, elaborazione e analisi dei dati.

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