L’export accelera, nel secondo trimestre piú 5%

Una cassa su un carrello con la scritta Made in Italy e bandiera italiana
Una cassa su un carrello con la scritta Made in Italy e bandiera italiana

ROMA. – Accelera la dinamica delle esportazioni italiane nel secondo trimestre che con un +5% congiunturale, dopo il +2,8% dei primi tre mesi dell’anno “dona ulteriore fiducia alle imprese del paese, come rileva Nomisma.

Si delinea una crescita trainata dalle esportazioni che spiega perché l’Italia possa registrare un’intensa crescita del Pil nel secondo trimestre a fronte di un’inflazione tutto sommato contenuta”.

Nel trimestre l’import cresce del 7,3% rispetto ai tre mesi precedenti. Lo rileva l’Istat comunicando i dati di giugno: “Dopo la battuta d’arresto di maggio l’export torna a crescere trainato soprattutto dalle vendite verso i paesi Ue”; l’istituto di statistica registra “una crescita congiunturale per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più intensa per le importazioni (+1,9%) che per le esportazioni (+1,4%).

L’aumento su base mensile dell’export è dovuto principalmente all’incremento delle vendite verso i mercati Ue (+2,5%) mentre la crescita di quelle verso l’area extra Ue è contenuta (+0,2%)”.

La stima del saldo commerciale a giugno è pari a +5.681 milioni di euro (era +6.228 a giugno 2020); Al netto dei prodotti energetici il saldo è pari a +8.309 milioni (era +7.757 a giugno dello scorso anno). Mentre i prezzi all’importazione, (in crescita per il decimo mese consecutivo) sempre a giugno, aumentano dello 0,6% su base mensile e del 9,5% su base annua.

Su base annua, di dati di giugno 2021 si rapportano ai bassi livelli del lockdown un anno prima: +25,4% l’export con rialzi delle vendite sostenuti sia verso l’area Ue (+27,3%) sia verso i mercati extra Ue (+23,4%); +32,6% l’import con un progresso che coinvolge sia l’area Ue (+33,7%) sia i mercati extra Ue (+31,2%).

Ancora su base annua, i contributi maggiori all’export riguardano le vendite verso Germania (+26,7%), Stati Uniti (+35,6%), Francia (18,9%) e Spagna (+37,1%); solo verso il Giappone ssono in diminuzione (-21,2%).

Nei primi sei mesi del 2021 la crescita tendenziale dell’export (+24,2%) è trainata dagli autoveicoli (+56,4%).

“Il nostro successo all’estero – commenta il capoeconomista di Nomisma, Lucio Poma – è frutto di un sistema straordinariamente flessibile, organizzato per filiere.

Il sistema di filiera è sempre esistito in Italia ma, oggi, le tecnologie di Industria 4.0 rendono possibile un dialogo tra i flussi di conoscenza all’interno delle filiere, accrescendo in maniera esponenziale i precedenti vantaggi. Si tratta di un processo di armonizzazione che necessita di tempo ma stiano già cogliendone i primi frutti”.