Bilancio Giochi agrodolce, cala consenso governo Giappone

I portabandiere nelle Olimpiadi di Tokyo.
I portabandiere nelle Olimpiadi di Tokyo. (ANSA)

TOKYO. – Marcell Jacobs torna oggi in Italia, e con lui l’ultima fetta della spedizione azzurra più vincente di sempre. In Giappone invece, nonostante il terzo posto nel medagliere con 27 medaglie d’oro, non c’è aria di festeggiamenti e il day after della fine dei Giochi olimpici è stato quello delle riflessioni, comprese quelle sulle conseguenze politiche.

In giro per la capitale nipponica, restano ancora i drappi di “Tokyo 2020” e gli stranieri che, da addetti ai lavori, per un giorno si sono potuti godere la città lontani dalle venues ormai deserte o – quelle temporanee – già in dismissione.

Troppo presto capire quale sarà il lascito di un’Olimpiade sicuramente unica e storica, ma intanto in Giappone è tempo di bilanci e numeri. Agli organizzatori dei Giochi che si sono auto elogiati per aver organizzato un evento “sicuro e protetto”, fanno da contraltare i dati della diffusione del Covid in tutto il Paese.

Un tasso di positività sicuramente “basso” all’interno della ‘bolla’ costituita per atleti e addetti ai lavori durante l’Olimpiade, stando ai numeri forniti da Hidemasa Nakamura, solo lo 0,02%: 138 positivi su 600 mila test effettuati.

Ma i media giapponesi sottolineano anche gli oltre 170mila nuovi casi di Covid riscontrati fuori dalla ‘bolla’ durante l’intera durata dei Giochi. Secondo i dati registrati dal Gps e dalle telefonie mobili, il giorno della cerimonia di apertura, attorno allo stadio Olimpico di Tokyo c’erano 3mila persone in più rispetto alla media giornaliera a quell’ora.

E le folle di pubblico “fai-da-te” attorno alle gare si sono create anche durante gli altri giorni. Numeri che avrebbero messo a dura prova la tenuta della sanità nipponica. Complice anche la volontà di molti giapponesi a partecipare al clima di festa dell’Olimpiade così tanto attesa, in contrasto con le raccomandazioni del governo.

“Non posso negare che le Olimpiadi abbiano avuto un impatto indiretto sull’ondata di virus”, ha affermato Nobuhiko Okabe, capo del Kawasaki City Institute for Public Health, al quotidiano giapponese Asahi Shimbun, che racconta anche la storia di un medico di un reparto di terapia intensiva costretto a lasciare il suo ospedale in un momento di emergenza per andare a presenziare il punto di pronto soccorso alla finale di calcio maschile a Yokohama.

Notizie che non hanno fatto altro che alimentare il malcontento di chi già prima dell’inizio dei Giochi sosteneva la teoria dell’annullamento. Prova ne erano i gruppetti di comitati no-Tokyo 2020 in protesta lungo gli accessi allo stadio in occasione della cerimonia di chiusura di ieri.

A farne le spese è il primo ministro Yoshihide Suga, che ha negato la possibilità che le Olimpiadi di Tokyo siano collegate all’aumento del numero di nuovi casi di Covid-19. Sta di fatto che, secondo un sondaggio della stessa testata giapponese, il tasso di consenso per il governo Suga è sceso ulteriormente, dal 31 al 28%, secondo un sondaggio di Asahi Shimbun.

Tuttavia, un altro recente sondaggio ha dimostrato che il 56% degli elettori ritiene che la decisione di organizzare le Olimpiadi sia stata quella giusta, molto più alta del 32% che ha espresso la valutazione opposta.

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