Hezbollah lancia razzi su Israele ma la folla si ribella

Razzi sul cielo di Israele lanciati da Gaza.
Razzi sul cielo di Israele lanciati da Gaza. (ANSA)

BEIRUT.  –   All’indomani dell’insediamento del nuovo presidente iraniano Ebrahim Raisi e dopo mesi di attacchi contro Israele mai dichiarati, gli Hezbollah libanesi filo-Teheran hanno rivendicato la responsabilità di un nuovo lancio di razzi, questa volta contro zone disabitate delle contese Fattorie di Shebaa.

Ma, al di là della risposta militare israeliana, limitata a colpi di mortaio, e agli allarmi lanciati dalla missione Unifil schierata nella zona e di cui fanno parte un migliaio di italiani, si è verificato oggi nel sud del Libano un evento senza precedenti: i quattro miliziani del Partito di Dio sciita autori del lancio di razzi sono stati intercettati e aggrediti dagli abitanti di un villaggio druso, nel distretto di Hasbaya, più volte esposto alla rappresaglie israeliane e stremato – come gran parte del Libano – dalla disastrosa e prolungata crisi economica.

Il carico di razzi è stato poi consegnato dalla gente del posto a una pattuglia di increduli militari dell’esercito libanese.

Un fatto così, ripreso in diretta da filmati subito postati sui social, non accadeva da più di 20 anni, da prima che l’esercito israeliano si ritirasse nel maggio del 2000 dal sud del Libano dopo 22 anni di occupazione. Il ritiro israeliano era avvenuto soprattutto a causa delle ripetute azioni degli Hezbollah, osannati come “liberatori” del paese anche dopo l’ultima guerra del 2006.

I filmati ripresi dagli abitanti del villaggio di Shuayya mostrano come la folla inferocita abbia fisicamente trascinato fuori dall’abitacolo l’autista del pick-up e un altro passeggero, identificati come “membri di Hezbollah”. I due sono stati presi a pugni, calci, schiaffi, e ricoperti di insulti.  Il Partito di Dio ha ammesso che i due erano due suoi “resistenti”.

L’esercito libanese, che mantiene una presenza poco più che simbolica nell’area e che si coordina tradizionalmente con gli stessi vertici Hezbollah, è intervenuto sequestrando il veicolo, i razzi e portando via i quattro miliziani sciiti.

Di fronte a una pioggia di reazioni politiche e mediatiche, sui social network e sui media, i vertici del Partito di Dio sono stati costretti a rilasciare un secondo comunicato, dopo quello dai toni altisonanti della rivendicazione del lancio di razzi, per “spiegare” l’accaduto.

E anche questa è una circostanza piuttosto inusuale in un paese dove da decenni chi osa criticare la cosiddetta “resistenza islámica” (sinonimo per Hezbollah) viene quasi automaticamente definito un traditore e un collaborazionista del “nemico sionista”.

Nel suo comunicato, Hezbollah ha ribadito il fatto che ha compiuto “l’azione di resistenza” lontano dai centri abitati per proteggere ‘”la sicurezza dei cittadini”. E ha ricordato che l’azione odierna era in risposta ai raid aerei israeliani di giovedì notte, omettendo però che questi erano stati a loro volta una rappresaglia di nuovi lanci di razzi, non rivendicati, dal Libano a Israele.

(di Lorenzo Trombetta/ANSAMed).

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