Rivolta anti Green pass in Francia, cortei in 150 città

Personale sanitario esegue controlli di rigore a due signore.
Personale sanitario esegue controlli di rigore a due signore. (Ansa)

ROMA. – Mentre i contagi continuano a far paura in tutto il mondo per la nuova ondata spinta dalla variante Delta, si moltiplicano le proteste e le iniziative dei cittadini contro le nuove misure che prevedono l’obbligo di pass per tornare alla vita sociale, tanto desiderata per cancellare dalla mente mesi di restrizioni.

Dopo le manifestazioni di luglio, con centinaia di migliaia di persone in piazza contro la “dittatura sanitaria”, la Francia si prepara a un sabato di fuoco, con proteste “per la libertà” in oltre 150 città dopo che il consiglio costituzionale ha dato il proprio via libera all’obbligo del pass a molte attività sociali come bar e ristoranti, a partire da lunedì.

In Austria, è boom dell’istruzione domiciliare dopo le misure anti-contagio annunciate per il prossimo anno scolastico: 3.600 le domande per l’homeschooling presentate rispetto alle 2.000 del 2020. Secondo la tv pubblica Orf, il numero potrebbe salire addirittura a 6.000. E anche se non sono noti i motivi per questo ‘esodo’, in molti casi si tratterebbe di una forma di protesta contro l’obbligo di mascherina e i test permanenti in aula.

Un caso si è creato anche in Slovacchia, dove alcuni sacerdoti hanno criticato l’accordo tra il governo e la Conferenza episcopale del Paese in base al quale gli eventi organizzati in occasione della visita di papa Francesco a settembre saranno aperti solo a chi è vaccinato contro il Covid.

E per le proteste ha rischiato grosso anche il primo ministro dello Stato caraibico di Saint Vincent e Grenadine, Ralph Gonsalves, ferito alla testa da un oggetto lanciato durante un sit-in contro l’introduzione di nuove restrizioni.

Le manifestazioni sembrano non tener conto dei numeri dei contagi in crescita in tutto il mondo, che spingono i governi a varare contromisure per evitare il peggio. Dopo Mykonos, nuove restrizioni arrivano anche sull’isola di Zante e a La Cania, a Creta, dove le autorità greche hanno deciso di imporre per almeno una settimana un coprifuoco notturno e il divieto di musica nei bar, ristoranti e discoteche.

Anche la capitale filippina Manila è tornata in isolamento, mentre le autorità tentano di rallentare la diffusione della contagiosa Delta e di alleggerire la pressione sugli ospedali.

La Cina ha registrato giovedì altri 124 casi di cui 80 di trasmissione domestica – nuovi massimi del 2021 – e Pechino ha scelto di cancellare mostre ed eventi su larga scala ad agosto.

Il Giappone ha superato un milione di contagi, dopo l’aumento allarmante delle infezioni nelle ultime settimane. La Germania imporrà da domenica una quarantena per i viaggiatori non immunizzati provenienti dalle tre regioni turistiche francesi dell’Occitania, Provenza-Alpi-Costa Azzurra e Corsica, di fronte a una recrudescenza di casi.

Nonostante i segnali evidenti che la minaccia di Delta sia sempre più concreta, centinaia di migliaia di persone scenderanno di nuovo in piazza in tutta la Francia, dove dal 21 luglio, giorno di entrata in vigore del primo pass per i luoghi di svago e cultura, le proteste non hanno fatto che aumentare.

Il 31 luglio sono state 204.000 le persone scese in piazza, e fonti di polizia dicono che sabato “sono attesi globalmente lo stesso numero di manifestanti”.

A Parigi sono previsti quattro cortei e la prefettura pronostica circa 10.000 manifestanti. Ma sondaggi alla mano, la maggioranza dei francesi resta a favore della politica di Emmanuel Macron, con un 55% che si dice disposto a presentare il pass per entrare in un bar o in un ristorante e il 63% per salire a bordo di un treno o di una aereo, secondo una ricerca dell’istituto Elabe. E forte di questi numeri, il presidente francese lancia ancora una volta un messaggio “molto semplice: fatevi vaccinare, fatevi vaccinare, fatevi vaccinare”.

(di Stefano Intreccialagli/ANSA).

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