Coronavirus in Italia: la curva cresce ma più lenta. Appello Draghi a vaccinarsi

Hub vaccinazioni della Croce Rossa.
Hub vaccinazioni della Croce Rossa.. ANSA/ GIUSEPPE LAMI

ROMA. – L’epidemia di Covid-19 in Italia è in una fase estremamente delicata, in cui si iniziano a vedere primi segnali che possono indurre ad un “cauto ottimismo” ma che, proprio per questo, richiede la massima attenzione per non ripiombare velocemente in una situazione critica. La differenza possono farla le vaccinazioni.

Va in questa direzione l’appello lanciato dal premier Mario Draghi: “Le cose per l’economia italiana vanno bene e si spera che vadano anche meglio, agli italiani voglio dire: perché vadano meglio vaccinatevi e rispettate le regole”. A fronte di una curva epidemica ancora in crescita ma che ora sta perdendo la sua velocità, le vaccinazioni risultano dunque cruciali.

E nel giorno delle nuove vittorie olimpiche degli Azzurri, anche l’invito del direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza è a “correre a vaccinarsi essendo tanto veloci quanto la staffetta italiana alle Olimpiadi, perchè è il modo migliore per ottenere il green pass e quindi svolgere tutte le attività in sicurezza”. Da parte sua, il presidente dell’Istituto superiore di sanità (Iss), Silvio Brusaferro, invita tutti gli studenti nelle fasce di età raccomandate a vaccinarsi con ciclo completo.

Il dato positivo, ha evidenziato ancora Brusaferro, è che i più giovani stanno rispondendo in modo massiccio e positivamente alla campagna vaccinale, con il 64% dei 20-29enni che ha già fatto la prima dose. Di contro, allarma il fatto che ad oggi il 17% degli over-60 non abbia effettuato neppure la prima dose di vaccino.

L’andamento generale è fotografato dai dati dell’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia, che indicano una stabilizzazione dell’indice di trasmissibilità Rt il cui valore, rispetto all’1,57 della scorsa settimana, si ferma a 1,56, mentre l’incidenza continua a crescere, di 10 punti, passando da 58 casi ogni 100 mila abitanti a 68.

I valori delle ospedalizzazioni segnano, sempre su base settimanale, un leggero aumento del tasso di occupazione nelle terapie intensive (al 3%) e nei reparti di area medica (al 4%). In questo contesto, tutte le Regioni sono classificate a rischio moderato.

Anche i dati quotidiani del bollettino ministeriale indicano una sostanziale stabilità: sono 6.599 i positivi nelle ultime 24 ore (ieri 7.230) e sono 24 le vittime in un giorno (ieri 27). Il tasso di positività è del 2,7%, in calo. Negli ospedali, invece, ci sono 277 ricoverati in intensiva, 9 in più rispetto a ieri, ed i ricoverati nei reparti ordinari sono 2.449 (+40). Un quadro in cui continua a preoccupare la variante Delta del virus.

Secondo il sesto bollettino Iss, al 2 agosto la Delta ha raggiunto una diffusione dell’85,66%, confermandosi in crescita con nuovi casi in tutte le regioni e in tutte le fasce di età, con una percentuale maggiore tra i 10 ed i 29 anni. Un insieme di elementi che fotografano una situazione in cui, ha chiarito Brusaferro alla consueta conferenza stampa per l’analisi del Monitoraggio, “la curva sta crescendo, anche se la crescita è più limitata rispetto alle settimane precedenti, e sempre la fascia 10-29 è quella più colpita, con l’età media dei contagi a 27 anni”.

Inoltre, “l’Rt ha una previsione di decrescita a 1.23 la prossima settimana, ma comunque resta sempre sopra l’1 e questo vuol dire che l’incidenza dei casi continuerà a crescere anche se più lentamente. E’ richiesta dunque – avverte – molta attenzione”.

Il messaggio in sintesi, ha rilevato Rezza, “è positivo per l’andamento di Rt, e c’è cauto ottimismo per il calo della velocità di aumento dell’incidenza ma dall’altra parte bisogna continuare a mantenere comportamenti prudenti”.

Quanto alla possibilità di una terza dose vaccinale di richiamo, “in questo momento c’è una discussione in atto e non ci sono certezze: bisogna studiare la tempistica e potrebbe essere considerata – ha annunciato Rezza – una rivaccinazione entro l’anno per persone più fragili e grandi anziani, mentre va valutata la terza dose per altre categorie”.

(di Manuela Correra/ANSA)

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