Coronavirus in Italia: rallenta aumento casi, ma salgono ricoveri e intensive

Hub vaccinale.
Hub vaccinale. (ANSA)

ROMA. – La corsa della variante Delta in Italia perde in velocità ed il nuovo trend, evidenziato dagli epidemiologi pur a fronte di un incremento delle infezioni su base giornaliera, è confermato dall’ultimo monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe relativo alla settimana 28 luglio-3 agosto.

Rallenta infatti, attestandosi al 20%, evidenzia Gimbe, la crescita settimanale dei nuovi casi di infezione da virus SarsCoV2. Al contempo, continuano a salire i ricoverati in area medica e in terapia intensiva con un incremento settimanale rispettivamente del 36,3% e 36,5%. E in crescita sono pure i numeri quotidiani dell’epidemia. Sono infatti 7.230 i positivi nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della Salute, ieri erano stati 6.596. Sono invece 27 le vittime in un giorno (ieri 21) ed il tasso di positività sale al 3,4%, in aumento rispetto al 3% di ieri.

Rispetto alle ospedalizzazioni, sono 268 i ricoverati in terapia intensiva, 8 in più rispetto a ieri, mentre i ricoverati nei reparti ordinari sono 2.409, in aumento di cento unità. In particolare, rileva il monitoraggio Gimbe, rispetto alla settimana precedente si nota un incremento di nuovi casi ma una sostanziale stabilità dei decessi (120 rispetto a 111, + 8,1%). Aumentano anche le persone in isolamento domiciliare (91.762 rispetto a 68.510, +33,9%), i ricoveri con sintomi (2.196 rispetto a 1.611, +36,3%) e le terapie intensive (258 rispetto a 189, +36,5%%).

“I nuovi casi settimanali – osserva Nino Cartabellotta, presidente Gimbe – continuano a salire, seppur a un ritmo meno sostenuto rispetto alla settimana precedente, ma rimangono indubbiamente sottostimati dall’insufficiente attività di testing e dalla mancata ripresa del tracciamento dei contatti”.

L’aumento di contagi si riflette, con qualche settimana di ritardo, sui casi gravi. Al momento, però, le percentuali di occupazione a livello nazionale rimangono molto basse (4% in area medica e 3% nelle terapie intensive). Quest’ultimo dato è confermato anche dalla rilevazione quotidiana dell’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali (Agenas): solo una Regione, la Sardegna, resta tuttavia sulla soglia critica del 10% di occupazione delle intensive, indicata come uno dei nuovi parametri per il cambio di colore delle regioni. E la Sicilia vede un aumento giornaliero dell’1% che la porta a raggiungere il Lazio a quota 5%. Buone notizie arrivano dal fronte della campagna vaccinale.

Dopo oltre un mese di decremento, torna infatti a risalire la percentuale di prime dosi di vaccino sul totale di quelle somministrate: nella settimana 26 luglio-1 agosto, afferma Gimbe, sono state infatti poco più di 1 milione, pari al 29,5% del totale. E la campagna vaccinale ha dosi insufficienti a mantenere il ritmo.

Tuttavia, se al 4 agosto il 65,5% della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino anti Covid e il 56% (ovvero 33,1 mln) ha completato il ciclo vaccinale, oltre 2,7 milioni di over 60 sono ancora completamente o parzialmente scoperti dalla protezione vaccinale.

Intanto, l’andamento della curva epidemica a livello europeo delinea una situazione di instabilità, come emerge dalle analisi del matematico Giovanni Sebastiani, dell’Istituto per le Applicazioni del Calcolo “Mauro Picone” del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr).

Sei Paesi europei hanno superato il massimo dell’incidenza, altri tre lo hanno probabilmente raggiunto, mentre in sette l’epidemia sta accelerando: “la situazione dell’epidemia in Ue è instabile e la vaccinazione in questa fase non è sufficiente a mantenere l’incidenza bassa, come si dovrebbe fare per minimizzare il rischio di nuove pericolose varianti”, osserva.

Dopo Lussemburgo, Russia, Regno Unito, Olanda, Repubblica Ceca, Portogallo e Islanda, da pochi giorni sembra aver superato il massimo anche la Spagna. La Grecia è costante sul massimo, in attesa della discesa. Sul picco è anche l’Italia mentre la Francia, conclude Sebastiani, sembra averlo raggiunto.

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