Colombia: guerra interna, due vecchi nemici chiedono perdono

Il leader paramilitare italo-colombiano Salvatore Mancuso (S), e il comandante delle Farc, Rodrigo Londoño, alias “Timochenko”, Composizione grafica.
Il leader paramilitare italo-colombiano Salvatore Mancuso (S), e il comandante delle Farc, Rodrigo Londoño, alias “Timochenko”, Composizione grafica.

BOGOTA. – Due storici nemici del conflitto interno colombiano durato decenni, il leader paramilitare Salvatore Mancuso, e il comandante delle Forze ármate rivoluzionarie della Colombia (Farc), Rodrigo Londoño, alias “Timochenko”, hanno chiesto perdono ieri alle molte vittime causate dal loro confronto.

Nel corso di una lunga conferenza virtuale, definita dai media “iluminante”, davanti alla speciale Commissione per la Verità istituita dal governo, l’italo-colombiano Mancuso, ha chiesto “perdono dal profondo della mia anima e del mio cuore”.

Il leader paramilitare ha aggiunto di provare “vergogna” e “dispiacere” per la violenza scatenata dai gruppi di destra da lui diretti. Ha quindi assicurato di aver riflettuto profondamente sulle “cose ;;fatte e il male causato”, rammaricandosi per le “persone innocenti che sono morte” o che “hanno perso tutto a causa nostra”.

“Penso – ha ancora detto – al dolore di quelle persone e delle loro famiglie”, e per questo “sono qui per riconoscere la mia responsabilità in questo conflitto e voglio dedicare il resto dei miei giorni al ripristino della dignità nei territorio in cui mi trovavo e ad accrescere il benessere delle comunità che vi abitano”.

Da parte sua anche Londoño ha sollecitato “il perdono” della società per le vittime causate dalle FARC e ha proposto di essere ricordato come l’uomo che ha firmato la pace (con il governo nel 2016, ndr.) e non come il guerrigliero che operava nella selva.

Uno dei massimi comandanti di quella che era la più antica guerriglia del subcontinente americano, ha dichiarato di “voler chiedere perdono, ripetutamente, fino all’ultimo giorno della mia esistenza, sperando che il perdono mi sia concesso. Ho due figli – ha proseguito – e questa sarebbe per loro la migliore eredità”.

Al conflitto armato interno colombiano, durato oltre 50 anni, hanno preso parte forze militari e polizia colombiane, varie guerriglie di sinistra, forze paramilitari di destra, membri di cartelli della droga, con un bilancio di decine di migliaia di morti e feriti, molti scomparsi, e ingenti danni materiali.