Tokyo: troppi errori, Settebello si infrange sulla Serbia

Il portiere italiano in azione.
Il portiere italiano in azione. (ANSA)

TOKYO.  – Finisce ai quarti di finale l’avventura del Settebello azzurro alle Olimpiadi di Tokyo 2020, sconfitto per 10-6 dalla Serbia campione olimpica in carica.

Il ct Sandro Campagna alla vigilia aveva chiesto ai suoi di godersi la sfida ai più forti, ma l’Italia, comunque campione del mondo in carica, sembra aver approcciato invece il match senza mai credere davvero nelle proprie potenzialità.

Sempre succube della forza serba, campione anche nelle superiorità numeriche che hanno fatto la differenza quando invece gli azzurri non hanno saputo capitalizzare.

Eppure l’Italia ci arrivava da imbattuta e lo stesso ct del Settebello non si aspettava un approccio tale da vedere gli azzurri sotto di 6 gol all’intervallo: “Il mio rammarico è quello di non essercela potuta giocare fino all’ultimo secondo. Non mi aspettavo una partenza del genere, avevo visto i ragazzi carichi, mi ha sorpreso”, ha ammesso Campagna a fine partita.

Subito in salita per il gol iniziale di Rasovic, il Settebello trova la pronta reazione in avvio con la doppietta di Presciutti. Ma è mera illusione, i bicampioni olimpici della

Serbia prendono il largo e a fine primo tempo si ritrovano 9-3: “Se non avessimo preso quei cinque, sei gol tra i primi due tempi, oggi sarebbe stata una battaglia fino all’ultimo secondo”, ha provato a difendere i suoi Campagna, sottolineando che “il nostro cammino è stato buono” e che in vista di Parigi 2024 “abbiamo tre anni per lavorare in maniera intensa, senza fasciarci la testa ma metterci a lavorare sodo”.

Un’Italia che forse ha pagato anche l’eccessivo rispetto verso i campioni olimpici, tanto che non è più entrata in partita, con Del Lungo che ha anche evitato il peggio parando un rigore nel momento di maggior affanno. E non è bastato aver combattuto per gli ultimi due quarti accorciando il risultato per il 6-10 finale.

Dopo l’argento di Londra e il bronzo di Rio, il Settebello torna dunque a casa senza medaglia e fuori dalle prime quattro: “Il nostro cammino è stato buono in termini di risultati, però è stato costante prendere  gol in serie: è la prima volta che mi capita, perché la difesa è sempre stata la nostra arma migliore.

Campagna cerca di non fare drammi, ma ammette: “Se abbiamo perso questa partita e queste Olimpiadi, la colpa è solo nostra – precisa – Dobbiamo migliorare qualcosa, è un percorso che speravo potesse concretizzarsi già qui, era nelle nostre corde. Ma abbiamo una rosa buona, competitiva, e ci sono giovani di qualità. Abbiamo tre anni per lavorare in maniera intensa, senza fasciarci la testa”.

Lucida anche l’analisi di Pietro Figlioli: “Abbiamo lavorato tanto per arrivare a giocare questo tipo di partite, eravamo pronti da tutti i punti di vista. Sapevamo che sarebbe stata una partita impegnativa ma abbiamo commesso troppi errori. E La Serbia ha meritato di vincere”.

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