Tensione a bordo, motori Nauka inclinano la Stazione Spaziale Internazionale (ISS)

Il modulo russo Nauka appena agganciato alla Stazione Spaziale, fotografato dall'astronauta della Nasa Shane Kimbrough (fonte: NASA/Shane Kimbrough)
Il modulo russo Nauka appena agganciato alla Stazione Spaziale, fotografato dall'astronauta della Nasa Shane Kimbrough (fonte: NASA/Shane Kimbrough)

ROMA. – Lunghi momenti di tensione a bordo della Stazione Spaziale Internazionale (ISS): intorno alle 18:30 di ieri i motori del modulo russo Nauka da poco attraccato si sono inaspettatamente accessi mettendo in rotazione l’intera stazione. La spinta che ha inclinato la stazione di 45 gradi è stata controbilanciata con l’accensione di altri motori e la situazione è gradualmente tornata alla normalità senza alcun danno.

“E’ stato certamente un incidente inaspettato ma non possiamo definirlo grave, piuttosto ‘indesiderabile'”, ha detto all’ANSA Bernardo Patti, a lungo responsabile dalle ISS per l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e ora responsabile del Programma di Esplorazione di ESA. “In nessun momento – ha precisato Patti – c’è stato un reale pericolo di vita per l’equipaggio a bordo della Stazione Spaziale”.

All’origine dell’incidente che ha inclinato la ISS fino a 45 gradi è stata l’accensione dei propulsori del modulo russo Nauka da poco attraccato alla Stazione. “Il modulo aveva registrato diverse anomalie sin dall’inizio – ha proseguito Patti – e ora l’agenzia spaziale russa farà una sua indagine per appurare i dettagli delle cause”.

Poco dopo il lancio del modulo, il 21 luglio dalla base di Baikonur, in Kazakhstan, il modulo Nauka aveva fatto stare tutti con il fiato sospeso per la mancata accensione dei suoi propulsori principali ma i tecnici da terra erano comunque riusciti a far attivare motori ausiliari per far arrivare il modulo alla giusta quota e procedere con le manovre di avvicinamento alla ISS che si erano concluse ieri alle 15.29 ora italiana.

Dopo circa 3 ore però i motori della Nauka si sono improvvisamente riaccesi perché “alcune delle valvole per il controllo del propellente non si erano chiuse”, ha precisato Patti. Ovviamente le cause sono ancora da definire con certezza attraverso un’indagine accurata ma si ritiene probabile che a dare il via all’accensione sia stato anche un mancato aggiornamento del software della Nauka che riteneva erroneamente di essere in volo e non essere ancora attraccata alla Stazione.

L’incidente è stato raccontato anche in diretta sui social da alcuni degli astronauti a bordo tra cui l’americano Drew Morgan che su Twitter aveva scritto “Siamo in un braccio di ferro tra i propulsori di Zvezda e Nauka”. L’incidente sarebbe iniziato alle 18:34 quando i computer della Stazione Spaziale hanno segnalato uno principio improvviso di rotazione generato da una spinta graduale, tanto che nessun astronauta aveva inizialmente notato la cosa.

Subito i computer di bordo avevano attivato una contromisura attivando una spinta contraria con i propulsori di un altro modulo russo, Zvezda. Ma la Stazione ha continuato lentamente a inclinarsi fino a 45 gradi e a quel punto si è deciso di attivare anche i motori della navetta cargo russa Progress. Dopo alcuni minuti, la situazione è finalmente tornata sotto controllo e non si registrano danni di nessun tipo.

“E’ normale che in 23 anni sia avvenuto di tanto in tanto qualche incidente – ha sottolineato Patti – ne abbiamo avuti anche di più gravi. Reputo che sia importante vedere il bicchiere mezzo pieno, tutti gli incidenti sono sempre stati gestiti al meglio anche se ovviamente ne faremmo volentieri a meno”.

Intanto in via precauzionale la Nasa ha comunicato il rinvio del lancio di Starliner, la capsula spaziale della Boeing che avrebbe dovuto completare oggi il test di volo senza equipaggio raggiungendo la ISS.

(di Leonardo De Cosmo/ANSA)

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