Allarme pedopornografia on line, nel 2021 aumentano i casi del 232%

Pedopornografia, controlli delle Polizia Postale su siti online.
Pedopornografia, controlli delle Polizia Postale su siti online.

ROMA. – E’ allarme pedopornografia on line: nei primi mesi dell’anno l’apposito Centro di contrasto della polizia postale ha registrato un aumento del 232% dei casi trattati rispetto all’analogo periodo del 2019: da 475 a 1.578; in forte crescita anche gli indagati, da181 a 454.

I dati sono stati forniti dalla ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, in un’audizione alla commissione parlamentare per l’Infanzia e l’adolescenza che sta svolgendo un’indagine conoscitiva sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani. Ci sono le dipendenze ‘tradizionali’ come la droga e nei primi sette mesi dell’anno sono stati 491 – di cui 44 quattordicenni – i minori segnalati all’autorità giudiziaria per reati legati agli stupefacenti.

Si registra anche tra i teenagers, rileva Lamorgese, “la crescita della diffusione delle droghe sintetiche, spesso consumate insieme all’alcol in un mix deleterio, che è preoccupante anche rispetto agli incidenti stradali”. Ma a far salire la preoccupazione sono anche le “dipendenze tecnologiche”, acuite durante il periodo della pandemia, che ha fatto calare quasi tutti i reati tranne proprio quelli legati al web, in deciso aumento. Un aspetto di questo fenomeno, osserva il ministro, “è legato alla vulnerabilità dei minori che, trascorrendo molto tempo sul web, possono finire oggetto di adescamento a scopo sessuale”.

I dati del 2021 seguono la falsariga di quelli del 2020, quando il Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online ha trattato 3.243 casi ,contro i 1.396 del 2019; raddoppiati gli indagati, da 663 a 1.261. La ministra riferisce poi che “si abbassa significativamente l’età delle vittime coinvolte: 14 hanno meno di 13 anni nel 2020, a fronte di 2 del 2019.

Gli adescamenti on line aumentano tra chi ha meno di 9 anni, da 26 a 41. C’è comunque – ha assicurato – un pattugliamento virtuale della polizia postale nelle comunità virtuali nascoste in rete, nel dark web: 2.490 siti pedopornografici sono stati oscurati”.

Il Viminale tiene inoltre d’occhio il fenomeno del cyberbullismo, per il quale nel 2020 ci sono stati 11 ammonimenti, mentre nel primo semestre di quest’anno sono già 13. Numeri, evidenzia la titolare del Viminale, che dimostrano “gli effetti negativi che le tecnologie digitali possono determinare sulla psiche dei ragazzi. Un loro uso distorto rischia di influenzarne la personalità”.

(di Massimo Nesticò/ANSA)

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