ROMA. – Il decreto Recovery incassa la fiducia al Senato e diventa legge, portando con sé la definizione della governance del Pnrr, affidata ad una Cabina di regia a Palazzo Chigi, e le semplificazioni in campo ambientale, amministrativo e digitale.
Molte le novità introdotte durante l’iter parlamentare: le più consistenti per i cittadini riguardano il superbonus al 110% anche se per l’estensione dell’agevolazione, richiesta a più voci dai partiti, bisognerà attendere la legge di bilancio.
ARRIVA LA CILA-SUPERBONUS: le nuove norme chiariscono che, anche in caso di interventi strutturali, per procedere basterà la sola Comunicazione di inizio lavori (Cila) e non servirà la Scia. Il modulo unico nazionale è in dirittura d’arrivo in attesa dell’esame della Conferenza Unificata.
Per le opere di “edilizia libera” nella Cila è richiesta la sola descrizione dell’intervento, mentre in caso di variazioni in corso d’opera basterà comunicarle a fine lavori come integrazione della stessa Comunicazione originaria.
TUTTO PIÚ SEMPLICE, DA RESIDENZA A PANNELLI – Nella richiesta di 110%, il cappotto termico sarà in deroga alle distanze minime fra i palazzi e i pannelli fotovoltaici potranno essere montati anche nelle zone A dei centri storici purché integrati e non riflettenti. In caso di errori formali, “che non arrecano pregiudizio all’esercizio delle azioni di controllo”, non è prevista la decadenza delle agevolazioni.
Invece nel caso di violazioni rilevanti ai fini delle erogazioni degli incentivi, la decadenza del beneficio si applica limitatamente al singolo intervento oggetto di irregolarità od omissione.
Infine chi acquista un immobile oggetto di interventi di ristrutturazione avrà 30 mesi e non più 18 per stabilire la propria residenza nel Comune dell’immobile e pagare l’imposta di registro ridotta del 2%.
TAR NON BLOCCA LE OPERE: In caso di ricorso al Tar, le opere del Pnrr, considerate al pari di quelle strategiche, proseguiranno il loro iter e non subiranno interruzioni. Per la lotta al dissesto idrogeologico arrivano i commissari. I presidenti di Regione potranno continuare ad esercitare questo ruolo ma dovranno rispettare il cronoprogramma, altrimenti saranno sostituiti. Tagliati anche i tempi per gli espropri “mantenendo le salvaguardie minime di diritti costituzionalmente garantiti”.
Il Mite dovrà cercare l’intesa con i governatori per la predisposizione dei decreti per la mitigazione del rischio. Inoltre, qualora deputati e senatori lo chiedano, lo stesso ministero dovrà tenere conto del Parlamento sui progetti ambientali.
PROGRAMMA DI GOVERNO, SPINTA A SBLOCCARE 14 MLD: troppi decreti attuativi fermi nei corridoi dei ministeri e troppi fondi parcheggiati. Solo al Mef ci sono 14 miliardi da sbloccare: governo e Parlamento uniscono le forze per imprimere una svolta con la creazione di una “Rete per l’attuazione” ad hoc. Viene inoltre blindata per legge la scelta di destinare il 40% delle risorse del Pnrr al Sud.
GOVERNANCE, ENTRANO COMUNI E PARITÁ DI GENERE: Anci e Upi, al pari delle Regioni, potranno sedere nella cabina di regia quando vengono esaminate questioni di interesse locale. Roma
capitale entra invece nel tavolo permanente con le parti sociali. Nei quattro organismi creati ad hoc per la governance dovrà essere rispettata la parità di genere.
CONCESSIONARI IN HOUSE PER TUTTO IL 2022: un anno in più per le società concessionarie di servizi pubblici ottenuti senza gara per affidare a terzi l’80% dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni superiori a 150.000 euro.
PIÚ TEMPO PER I REFERENDUM: un emendamento Lega-Radicali fa slittare al 30 ottobre la scadenza per la raccolta delle firme, che d’ora in poi potranno essere anche digitali. Aperte le porte al voto elettronico anche per le amministrative. Le liste dei candidati potranno essere trasmesse alla commissione Antimafia entro 75 giorni dalle urne.
BREVETTI CONGELATI SU FARMACI E VACCINI: Il governo potrà obbligare temporaneamente i possessori di un brevetto su medicinali essenziali per la salute a concederne l’uso ad altri soggetti qualora si trovi ad affrontare un’emergenza sanitaria.
STRETTA SULLE ARMI PER CHI HA FATTO TSO: i sindaci ora dovranno comunicare alle forze dell’ordine “l’adozione di misure o trattamenti sanitari obbligatori connessi a patologie che possono determinare il venir meno dei requisiti per l’idoneità” al possesso di armi.
(di Mila Onder/ANSA).