Prove di disgelo tra Coree, riattivata la “linea rossa”

Kim Jong Un abbraccia il presidente sudcoreano MoonArchivio
Kim Jong Un abbraccia il presidente sudcoreano Moon. Archivio

PECHINO.  – Le due Coree hanno riaperto a sorpresa la ‘linea rossa’ per le comunicazioni transfrontaliere dirette, 13 mesi dopo la decisione unilaterale di Pyongyang di chiuderla in segno di protesta contro le attività di propaganda anti-nordcoreana particolarmente attiva al confine con il Sud.

Le prove di disgelo all’altezza del 38esimo parallelo si sono arricchite di un interessante dettaglio, a conferma delle indiscrezioni circolate di recente: lo scambio di lettere personali iniziato ad aprile tra il presidente sudcoreano Moon Jae-in e il supremo comandante nordcoreano Kim Jong-un, finalizzato “a migliorare i legami”.

Entrambi, ha riferito Park Soo-hyun, segretario per la comunicazione pubblica dell’Ufficio presidenziale di Seul, hanno accettato come primo passo di ripristinare le linee di comunicazione.

Moon e Kim hanno condiviso le vedute sull’avanzamento della riconciliazione intercoreana “per recuperare la fiducia reciproca e spingere nuovamente in avanti le relazioni”.

I leader delle due Coree “hanno concordato di fare un grande passo in avanti nel recuperare la fiducia reciproca en el promuovere la riconciliazione, con il ripristino delle linee di comunicazione intercoreane interrotte grazie ai recenti numerosi scambi di lettere personali”, ha riferito invece l’agenzia ufficiale Kcna, dando la versione nordcoreana della schiarita.

Il ripristino delle comunicazioni “avrà effetti positivi su miglioramento e sviluppo delle relazioni. L’intera nazione coreana desidera vedere i legami Nord-Sud riprendersi quanto prima dopo la battuta d’arresto e la stagnazione”, ha aggiunto con toni vicini all’entusiasmo.

La riapertura delle comunicazioni potrebbe potencialmente portare alla reale ripresa del dialogo bilaterale di alto livello congelato da giugno del 2020 dopo che Pyongyang fece esplodere con la dinamite l’ufficio di collegamento della città di confine di Kaesong, interrompendo le comunicazioni transfrontaliere.

Moon e Kim ebbero un primo incontro nel 2018 a Panmunjom, il villaggio nella Zona demilitarizzata (DMZ) che divide la penisola. In seguito, si videro nell’anno per altre due volte, trovando accordi su riduzione delle tensioni militari e costruzione della fiducia reciproca.

Gli ultimi sviluppi potrebbero fornire un impulso per avviare il processo di pace coreano attualmente in stallo, così come il negoziato sulla denuclearizzazione con gli Usa: Seul si è impegnata in una diplomazia attiva con il Nord e per il dialogo tra Pyongyang e Washington, soprattutto dopo l’inaugurazione della nuova amministrazione Usa di Joe Biden.

Nel vértice bilaterale di maggio a Washington, Moon e Biden concordarono di sostenere gli accordi raggiunti in passato tra le due Coree e tra gli Usa e il Nord in segno di impegno al dialogo con Pyongyang. Il Nord è rimasto lontano dai colloqui con Washington di febbraio 2019, dal nulla di fatto del vertice Trump-Kim di Hanoi.

“La Cina ha sempre sostenuto un miglioramento delle relazioni intercoreane”, ha commentato da parta sua il portavoce del ministero degli Esteri, Zhao Lijian. “Gli Usa sostengono il dialogo e la comunicazione con il Nord”, ha osservato invece Kurt Campbell, coordinatore delle politiche asiatiche della Casa Bianca.

Le prove di dialogo vedono la Corea del Nord spossata dalla crisi economica acuita dal Covid-19, con Kim che ha epurato alcuni funzionari per i fallimenti delle misure anti pandemiche e che ha anche ammesso la sconfitta nella battaglia dei cereali, con i raccolti insufficienti a coprire il fabbisogno nazionale.

La Corea del Sud, pur sotto pressione per il corovarirus e le sue varianti, ha appena annunciato il secondo trimestre chiuso con un Pil in rialzo dello 0,7% su gennaio-marzo e del 5,9% su base annua, al passo più rapido da un decennio.

(di Antonio Fatiguso/ANSA).

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