Tokyo: lo Skate è già futuro, oro e argento a due bambine

La tredeicenne Momiji Nishiya in azione alla gara di Skate.
La tredeicenne Momiji Nishiya in azione alla gara di Skate. (Ansalatina)

TOKYO. – Piangono, si coprono il volto con le mani e ci si aspetta quasi che, alle prese con qualche problema adolescenziale, se ne vadano in camera loro sbattendo la porta per ripresentarsi a tavola chissà quando.

E invece le due bambine in lacrime a Tokyo vanno verso il podio olimpico, perchè si è appena conclusa la gara che ha portato i Giochi olimpici nel futuro.

Skateboard street femminile: medaglia d’oro la giapponese Momiji Nishiya, anni tredici, argento la brasiliana Rayssa Leal, detta “a Fadinha” ovvero la Fatina, persino qualche mese in meno.  Terza, un po’ matusa nel consesso,  l’altra giapponese Funa Nakayama, 16 anni.

Il podio complessivo più giovane di sempre alle Olimpiadi, 42 anni in totale. Momiji Nishiya è una ragazzina di Osaka che va sulla tavola da quando ne aveva sette, per imitare il fratello.

Rayssa Leal se avesse vinto sarebbe diventata, con i suoi 13 anni e 203 giorni, il più giovane campione olimpico della storia (il primato rimane alla tuffatrice americana Marjorie Gestring, a Berlino 1936 vinse nel trampolino a 13 anni e 267 giorni): festeggia il suo secondo posto togliendosi per qualche minuto l’apparecchio dai denti.

In patria è già una celebrità, con vasto seguito sui social e ineluttabile circuito di sponsor.

Ma lo skateboard, in particolare quello delle donne, anzi delle bambine, è sport postmoderno  e il primato della Gestring potrebbe comunque avere vita breve: il 4 agosto, quando si esibirà nel Park, l’altra specialità olimpica di questa disciplina, la grande favorita Sky Brown, nippo-inglese che qui gareggia per la Gran Bretagna, avrà 13 anni e 22 giorni (è nata il 12 luglio del 2008).

Se vincerà riscriverà la storia, come ha già fatto in ambito commerciale, visto che una nota azienda di abbigliamento sportivo la sponsorizza da quando di anni ne aveva solo 8.

La metà della medaglia di bronzo di oggi,  Funa Nakayama, che con i suoi 16 anni sembra già “anziana” e recrimina su qualche errore che le ha impedito di vincere l’oro.

Ma in realtà le grandi deluse di oggi sono le brasiliane Pamela Rosa, n.1 del ranking, e Leticia Bufoni, ex fidanzata di Neymar e celebre in patria anche come influencer, che sognavano una tripletta verdeoro con la più giovane di loro, e invece non sono neppure andate in finale in questa gara così apprezzata dai giovanissimi. E che presenta, per gli skater, difficoltà simili ma quelle della strada.

Su un percorso rettilineo, bisogna superare muretti, pareti e panchine su un percorso rettilineo, con i giudici che valutano le evoluzioni e la loro originalità e la velocità di esecuzione. Tutt’altro che semplice, per chi gareggia, ma per i giovanissimi e la loro superiore prontezza di riflessi il compito è un po’ più facile.

Si cade anche, ad esempio oggi è successo alla Fatina Leal, però alla fine si può ugualmente finire sul podio e dedicare la medaglia d’argento “a tutte le mie coetanee del Brasile”. Che a quell’ora, per la differenza di fuso (-12 rispetto al Giappone), erano già letto perchè la mattina dopo a 13 anni c’è sempre scuola.

(degli inviati Piercarlo Presutti e Alessandro Castellani)

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