Argentina: riconosciuta identità non binaria di genere

Il presidente argentino Alberto Fernandez e suo figlio Stanislao, che appare vestito da "Drag Queen" nella foto affianco.
Il presidente argentino Alberto Fernandez e suo figlio Stanislao, che appare vestito da "Drag Queen" nella foto affianco. (Twitter)

BUENOS AIRES. – L’Argentina è diventato il primo paese dell’America Latina a riconoscere nei suoi documenti di identità l’esistenza di persone che che non si identificano mcon le categorie maschile e femminile e che d’ora in poi mpotranno scegliere una opzione “X”.

Un decreto firmato dal presidente Alberto Fernández mira a tutelare in questo modo il diritto all’identità di genere che la legislazione argentina riconosce dal 2012.

Commentando l’ufficializzazione della misura, il capo dello Stato ha sostenuto, partecipando alla cerimonia di consegna dei primi documenti che contemplano la terza opzione, che “le autorità statali non dovrebbero preoccuparsi del sesso dei suoi cittadini”.  “Ci sono altre identità oltre a quella dell’uomo e della donna – ha aggiunto – che devono essere rispettate”.

Grazie alla nuova misura, che varrà sia per i documenti di identità nazionali che per i passaporti, l’Argentina si unisce così ad altri Paesi che hanno adottato questo sistema per le identità di persone non più basati sull’alternativa binaria, come Canada, India e Nuova Zelanda.

Fra le prime persone che hanno manifestato interesse per richiedere un nuovo documento di identità c’è anche il figlio del presidente Fernández,  Stanislao “Dyhzy”, 26 anni, che attraverso le sue reti sociali si presenta come “Drag Queen”, ossia un uomo che si traveste e si atteggia come donna.

Sul suo profilo Instagram, il ragazzo ha chiarito che “non mi chiamo più Stanislao. Non mi piace. Mai in vita mia mi sono sentito identificato con quel nome, per questo non lo dico nemmeno e chiedo che nessuno mi chiami più così”.

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