Tokyo: Osaka accende la fiamma, oltre ogni polemica

Naomi Osaka, l'ultima tedofora a portare la fiamma olimpica.
Naomi Osaka, l'ultima tedofora a portare la fiamma olimpica. (ANSA/Ritchie B. Tongo)

ROMA.  – É stata Naomi Osaka l’ultima tedofora delle Olimpiadi di Tokyo 2020. Una scelta fortemente simbolica quella della tennista, che è una delle atlete più attese dei Giochi, ma che non ha mancato di suscitare polemiche in Giappone sia per la sua origine, metà giapponese e metà haitiana da parte di padre, sia per aver scelto gli Usa come residenza.

Ventitrè anni, nata in Giappone e cresciuta in America, al di là delle sue doti sportive Osaka è un personaggio attento ai cambiamenti della società. I suoi gesti sono veri e propri messaggi sociali e alle mascherine che indossa affida la valenza di significati attuali.

Osaka è da sempre testimone della lotta a ogni forma di discriminazione. Come quando, un anno fa, dopo il ferimento da parte della polizia dell’afroamericano Jacob Blake, voleva non giocare per protesta la semifinale del torneo di Cincinnati: “Prima di essere una atleta, sono una donna afroamericana”, twittò spiegando la sua decisione, poi rientrata.

La tennista, tra le favorite del torneo olimpico, non gioca in una gara ufficiale dal 30 maggio scorso, quando si è ritirata dal Roland Garros dopo la decisione degli organizzatori del torneo di multarla per non essersi presentata a una conferenza stampa, ribadendo il concetto che “non si ha riguardo per la salute mentale degli atleti” e ammettendo di essere stata colpita anche dalla depressione.

Osaka è cresciuta negli Stati Uniti, tra Long Island e la Florida, e ha vissuto in un ambiente multietnico. Pur non parlando il giapponese e avendo vissuto per la grandissima parte della sua vita negli Stati Uniti.

Quando è diventata professionista nel 2013 Osaka ha scelto di rappresentare il Giappone, patria della mamma della quale porta il cognome in virtù di una legge che consente di adottare quello materno.

Ha vinto un torneo del grande slam giovanissima e ad appena 23 anni è la donna che guadagna di più nel mondo dello sport – 60 milioni di dollari nell’ultimo anno, secondo Forbes – ed è seconda nel ranking WTA dopo essere stata anche la numero 1.