Tokyo: mascherine e mille colori, sfila il mondo

La fiamma olimpíca accesa durante la ceremonia d'apertyura delle Olimpiadi di Tokyo
Cerimonia di apertura delle Olimpiadi di Tokyo. (ANSA)

TOKYO.  – “Tanti auguri” cantata in coro e inviata al presidente Sergio Mattarella per i suoi 80 anni, poi la festa nello stadio Olimpico dove la delegazione azzurra ha portato una ventata di creatività e di gioia alla sfilata delle squadre. “Una gioia immensa” per Jessica Rossi, “pelle d’oca” per Elia Viviani, i due portabandiera.

Nel mezzo di una cerimonia inaugurale piena di pathos, a tratti di commozione, è arrivata con la sfilata delle squadre quella ventata di spensieratezza che molti attendevano. Tutto questo anche se le delegazioni erano forzatamente ridotte per evitare troppi contatti e rischi di contagio ma anche perché in molti hanno rinunciato per prudenza o per stanchezza. Non l’Italia, presente con 118 partecipanti, una delle delegazioni più folte in assoluto.

Distanziamento e misure sanitarie per quanto possibile erano state previste dagli organizzatori, in un momento in cui è ormai quasi di 100 il numero di quelli fra atleti, volontari del villaggio, componenti delle delegazioni, che sono in isolamento perché trovati positivi al Covid.

La sfilata, che per raccomandazione del CIO doveva essere anche quella celebrativa della parità fra uomo e donna  – con due portabandiera per ogni squadra – è cominciata come tradizione con la delegazione della Grecia, culla dei Giochi, seguita da quella dei rifugiati, applaudita a lungo dalle poche migliaia di presenti.

L’Italia Team è entrata nello stadio Olimpico di Tokyo guidata dai portabandiera Jessica Rossi ed Elia Viviani. Gli azzurri hanno vestito una tuta bianca creata da Giorgio Armani, sul davanti della quale si stagliava un Sol Levante, simbolo del Giappone, e con il rosso e verde che abbinava l’ispirazione nipponica con quella italiana.

Quasi tutti gli azzurri sventolavano una piccola bandiera tricolore, bianca, rossa e verde. Italia Team è stata una delle delegazioni più folte della sfilata inaugurale, molti i sorrisi e la complicità fra gli atleti che agli osservatori presenti allo stadio hanno dato la netta impressione di avere quella qualità in più che ha contraddistinto anche la nazionale di Roberto Mancini trionfatrice agli Europei, la sensazione netta di essere una squadra.

La giornata era cominciata con gli auguri a Mattarella, un omaggio molto gradito dal presidente. La bella atmosfera che si respira tra le file degli azzurri è continuata anche dopo il passaggio della delegazione. Sempre sorridendo e scherzando fra loro, gli azzurri si sono immortalati in selfie ricordo e facendosi fotografare a gruppi dai colleghi.

Tutto questo anche se il caldo asfissiante e la prospettiva di un’attesa di ore, quasi tutta in piedi, aveva consigliato a parecchi partecipanti di altre squadre di evitare la kermesse o di filare via appena possibile per andare a rinfrescarsi o a riposare.

“La gioia dura un attimo, ma è immensa”, ha detto all’ANSA la portabandiera Jessica; “quando hanno chiamato Italia, tutto il gruppo è esploso in un boato enorme”, ha detto l’altro alfiere, Elia, parlando di “pelle d’oca”.

Molto apprezzata, nella serata, la scelta dei francesi di presentarsi con camici bianchi, come medici e infermieri, per ricordare una delle categorie che più ha sofferto e che si è sacrificata nei momenti più drammatici della pandemia. La raccomandazione di presentarsi alla sfilata con il doppio alfiere, un uomo e una donna, arrivata dal Cio, ha trovato una ventina di eccezioni sui 206 paesi partecipanti. I quali hanno preferito continuare seguendo la tradizione dell’alfiere unico.

“Alcuni – secondo la spiegazione del CIO – non hanno potuto sfruttare questa opportunità a causa della complessità del viaggio e dei limiti del periodo di soggiorno”. A non seguire l’indicazione sono stati fra gli altri Libia, Etiopia, Yemen, Oman, Emirati Arabi, Bangladesh, Gibuti, Brunei, Mali, Samoa e Trinidad & Tobago.