Coronavirus in Italia: balzo dei contagi. “Più casi di luglio 2020”

Una famiglia a passeggio sulla scalinata di piazza di Spagna nel centro di Roma ancora in zona gialla,
Una famiglia a passeggio sulla scalinata di piazza di Spagna nel centro di Roma ancora in zona gialla, 7 marzo 2021. ANSA/RICCARDO ANTIMIANI

ROMA. – Nuovo balzo dei contagi da SarsCov2 in Italia, e aumentano anche i decessi. Secondo gli ultimi dati del ministero della Salute, sono stati infatti 3.558 i positivi ai test nelle ultime 24 ore, contro i 2.072 di ieri, mentre le vittime registrate sono 10 rispetto alle 7 di un giorno fa.

Numeri che continuano a salire e che fotografano una situazione peggiore, per quel che riguarda le infezioni rilevate, rispetto al luglio 2020. Anche se, nel confronto con lo scorso anno, le ospedalizzazione sono comunque minori per effetto delle vaccinazioni che, tuttavia, non mettono totalmente al riparo dalla Covid-19.

Il tasso di positività al virus, evidenzia inoltre il bollettino del ministero, è dell’1,6%, in calo rispetto al 2,3% di ieri. Continua invece a preoccupare la pressione crescente sui reparti ospedalieri. Salgono infatti i ricoverati nelle terapie intensive: sono 165, ovvero 3 in più nelle ultime 24 ore, mentre i ricoverati con sintomi nei reparti ordinari sono 1.194, quindi 6 in più rispetto a ieri.

Rispetto a luglio 2020, sottolinea all’ANSA l’epidemiologo Cesare Cislaghi, già presidente dell’Associazione italiana di epidemiologia. “i contagi da SarsCoV2 in Italia denotano una situazione peggiore poiché il trend di aumento è maggiore, con un raddoppio dei casi a settimana. Questo probabilmente perché le misure di contenimento sono state allentate prima rispetto allo scorso anno ed anche a causa della maggiore trasmissibilità delle varianti del virus. Tanto che la nuova impennata di contagi, che nel 2020 ripartì da settembre, quest’anno è già iniziata, in anticipo evidente”.

Dunque, rispetto ad un anno fa, “avremo molti più contagi in luglio e agosto. Tuttavia, la percentuale di contagiati che andrà in ospedale o sfortunatamente decederà sarà inferiore, e ciò perché – precisa – la popolazione contagiata da una parte è più giovane e dall’altra parte è vaccinata”.

Dall’epidemiologo arriva però anche un monito: “la vaccinazione completa anti-Covid ha un’alta efficacia ma nonostante questo, proprio in base al tasso di efficacia dei vaccini, circa 1,5 milioni degli attuali vaccinati con due dosi sono comunque a rischio di ospedalizzazione se infettati dal virus, dei quali oltre 700mila potrebbero necessitare della terapia intensiva, ed oltre 1 milione sono a rischio decesso. Anche la popolazione vaccinata con due dosi, dunque, è necessario che adotti comportamenti prudenti poiché non è esente da rischi”.

Applicando infatti le percentuali di efficacia dei vaccini stimate dall’Istituto superiore di sanità (Iss) al totale dei vaccinati a ciclo completo, pari al 18 luglio a 27.120.766 persone, “emerge che – evidenzia Cislaghi – a rischio nuovo contagio sono 3.113.464 persone considerando che l’efficacia del vaccino è stimata all’88,52%; a rischio ospedalizzazione sono 1.491.642 soggetti per un’efficacia degli immunizzanti contro malattia grave e ricovero pari al 94,57%; di questi ultimi, a rischio terapia intensiva sono 732.261 soggetti, per un’efficacia del vaccino nel prevenire i ricoveri in rianimazione pari al 97,30%.

Inoltre, la popolazione vaccinata con due dosi e a rischio decesso se infettata è pari a 1.139.072 persone, per un’efficacia del vaccino contro il rischio morte pari al 96% (esattamente 95,80%)”. Lo stesso Iss, in un aggiornamento delle Faq sul proprio sito, ribadisce che la vaccinazione anti-COVID-19, “come accade per tutte le vaccinazioni, non protegge il 100% degli individui vaccinati”, tuttavia l’incidenza – intesa come il rapporto tra il numero dei casi e la popolazione – è “circa dieci volte più bassa nei vaccinati rispetto ai non vaccinati”.

Questi numeri “se letti correttamente, quindi, – afferma l’Iss – ribadiscono quanto la vaccinazione sia efficace”. Intanto, una buona notizia arriva dall’Ema: l’Agenzia europea dei medicinali ha avviato una procedura di valutazione per il vaccino contro Covid-19 sviluppato da Sanofi Pasteur ( Vidprevtyn). “Se si dimostrerà sicuro ed efficace, allargherà l’attuale portafoglio di vaccini Ue mentre continuiamo a combattere la pandemia”, ha commentato la commissaria Ue alla salute Stella Kyriakides.

(di Manuela Correra/ANSA)

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