Johnson riapre l’Inghilterra: “Se non ora quando?”

Gente dentro di un pub a Londra.
Gente dentro di un pub a Londra. (ANSA)

LONDRA. – “Se non ora quando?”. Così il premier britannico Boris Johnson ha annunciato il Freedom Day e la fine di quasi tutte le restrizioni anti-Covid imposte in Inghilterra, tentando di allontanare paure e polemiche.

La tanto agognata “libertà” dalla mascherina e dalle tante limitazioni alla vita sociale arriva però in un momento infelice secondo numerosi scienziati britannici: la variante Delta sta facendo schizzare sempre più in alto i contagi e c’è chi immagina si possa arrivare a quota 200mila al giorno.

Mentre gli Usa mettono in guardia i propri cittadini dal viaggiare nel Regno Unito inserendo il Paese nel massimo livello di rischio.

Rispondendo a questi allarmi, Johnson, già costretto a un rinvio il mese scorso, mantiene sì la sua promessa di riaprire ma, accanto a un’esortazione a godersi le abitudini perdute, lancia un appello alla cautela, invitando tutti a intraprendere un passo decisivo “con la massima prudenza e il rispetto per le altre persone”.

Bojo infatti, come lui stesso ha affermato, è consapevole che molti “avrebbero preferito aspettare settimane o mesi” prima di alleggerire ulteriormente le misure. Ma poi ha spiegato: “Se non riapriamo adesso rischiamo di trovarci davanti a una situazione ancor più difficile nei mesi invernali. Tanti sono stati vaccinati e arriva un momento in cui restrizioni ulteriori non evitano i ricoveri e i decessi ma semplicemente rimandano l’inevitabile”.

Parole che arrivano nella ‘storica’ giornata mentre Johnson stesso si trova in isolamento nella residenza di campagna del primo ministro ai Chequers, dopo essere entrato in stretto contatto col ministro della Sanità, Sajid Javid, risultato positivo al Covid. Il portavoce di Downing Street ha comunque rassicurato: il premier è negativo al tampone e non mostra alcun sintomo. Dopo le forti polemiche di ieri sulla sua marcia indietro rispetto alla quarantena, oggi ha tentato di sdrammatizzare. “Temo che in questa fase si tratti semplicemente di una conseguenza della vita ai tempi del coronavirus”.

L’Inghilterra cerca quindi di intraprendere un ritorno alla normalità con cautela, come stanno facendo le altre nazioni del Regno, fra cui la Scozia che è scesa al “livello 0” di restrizioni. Il Freedom Day prevede che da oggi le mascherine non siano più obbligatorie nei luoghi pubblici, ad esempio nei negozi e sui mezzi di trasporto (resta la raccomandazione solo per alcuni spazi), spariscano i limiti agli assembramenti e l’indicazione a lavorare da casa laddove sia possibile. Inoltre i locali notturni, i teatri e i ristoranti possono riaprire completamente, mentre i pub non si limiteranno più al solo servizio al tavolo.

Da parte degli scienziati però prevale un certo timore per la fine delle limitazioni. Attualmente in Gran Bretagna si registrano circa 50mila nuove infezioni al giorno. Stando alle previsioni di Neil Ferguson, professore dell’Imperial College e membro del Sage, organismo consultivo che assiste l’esecutivo Tory sull’emergenza, potrebbero raggiungere i 200.000 al giorno dopo l’estate.

Con oltre il 68% degli adulti completamente vaccinati, i modelli suggeriscono che i ricoveri ospedalieri, le malattie gravi e i morti per Covid-19 saranno a un livello decisamente inferiore rispetto ai picchi precedenti. Per Sir Patrick Vallance, a capo del gruppo di scienziati che consiglia il governo, si potrebbe arrivare a 100 decessi e mille ricoveri al giorno.

Forti critiche arrivano da più parti. Il leader del Labour, Keir Starmer, ripete che “caos e confusione” contraddistinguono le decisioni dell’esecutivo conservatore, in particolare quelle che risultano poi più contraddittorie alla prova dei fatti. Rincarano la dose i sindacati.

“Oggi, lungi dall’essere il giorno della libertà, è già stato soprannominato il giorno del disastro”, ha affermato il Tssa, la union dei trasporti inglesi, che sottolinea come “tutti dovrebbero continuare a seguire le misure di sicurezza, indossare le mascherine, rispettare il distanziamento sociale e la regola di lavarsi spesso le mani”.

BoJo comunque continua sulla sua strada secondo l’idea del “now or never”, ora o mai più.

(di Alessandro Carlini/ANSA).

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