Coronavirus in Italia: in 24 ore 2.898 casi e 11 morti

Giovani in attesa del vaccino anti-Covid in un hub vaccinale
Giovani in attesa del vaccino anti-Covid in un hub vaccinale. ANSA/MASSIMO PERCOSSI

ROMA. – La curva dell’epidemia di Covid-19 in Italia è in ricrescita nella maggioranza delle Regioni, con i giovani che risultano ora essere i più colpiti e l’indice di trasmissibilità del contagio Rt che ha fatto registrare un’impennata nell’ultima settimana balzando da 0,66 a 0,91.

Preoccupa il quadro tracciato dall’ultimo monitoraggio settimanale della Cabina di regia. Ed anche se le terapie intensive ed i reparti ospedalieri reggono, con un tasso di occupazione molto al di sotto della soglia critica, si registrano primi segnali di un’inversione di tendenza con un aumento, negli ultimi giorni, degli ingressi nelle Rianimazioni.

In risalita, rileva il monitoraggio, è pure l’incidenza, questa settimana a 19 casi su 100 mila abitanti rispetto agli 11 casi su 100mila di 7 giorni fa. In questo quadro, 19 Regioni sono ora classificate a rischio moderato, mentre erano tutte a rischio basso solo 2 settimane fa. Fortunatamente, però, il tasso di occupazione in terapia intensiva è al 2% (ben sotto la soglia critica fissata al 30%), con una diminuzione nel numero di persone ricoverate su base settimanale. Anche il tasso di occupazione in aree mediche a livello nazionale rimane al 2% (la soglia critica è fissata al 40%).

Il bollettino quotidiano del ministero della Salute segnala, tuttavia, come una prima inversione di tendenza si cominci a registrare anche per le terapie intensive: sono infatti 161 i pazienti ricoverati, in aumento di 8 nel saldo tra entrate e uscite nelle ultime 24 ore, ed è il secondo giorno consecutivo di risalita del dato.

In aumento anche i nuovi positivi, pari a 2.898 nelle ultime 24 ore (ieri erano stati 2.455), mentre sono 11 le vittime in un giorno (ieri 9). Ed il tasso di positività è dell’1,4%, in ulteriore crescita rispetto all’1,3% di ieri. La situazione trona dunque di allerta, dopo alcune settimane di calo dei contagi.

“Il numero dei comuni con almeno un caso non decresce più ma si va verso la ricrescita. Erano 2165, ora sono 2267 ed in molte regioni c’è un’inversione di trend”, ha spiegato il presidente dell’Istituto superiore di sanità, Silvio Brusaferro, alla consueta conferenza stampa sull’analisi del Monitoraggio, sottolineando come i più colpiti siano i giovani tra 20-29 e 10-19 anni, spesso asintomatici, con l’età media dei nuovi casi che scende a 28 anni.

E le cose non miglioreranno nelle prossime settimane. L’evoluzione nel mese di agosto, ha avvertito Brusaferro, “si prospetta con una crescita dell’occupazione in terapia intensiva e area medica ed è possibile che si superi il 10% di occupazione, con centinaia di persone ricoverate. Questo è ovviamente – ha però precisato – lo scenario peggiore”.

Ed ancora: “Se oggi abbiamo un Rt intorno a 0.92, proiettando a una settimana avanti è a 1,24 con un intervallo 1,21-1,27, ed anche l’Rt ospedaliero è in crescita”, ha aggiunto. La situazione è ancora più a rischio considerando la sempre maggiore diffusione della variante Delta che, ha rilevato il direttore della Prevenzione del ministero della Salute Gianni Rezza, “corre molto e registra un aumento della trasmissibilità del 60% rispetto alla variante Alfa”.

Poiché però sono stati vaccinati prima gli anziani, questi “dovrebbero essere protetti dalla malattia grave e quando si vaccineranno in modo sostanzioso i giovani – ha assicurato – comincerà a rallentare la corsa del virus”. Insomma, il quadro generale “torna a peggiorare” e con la Delta che galoppa, è il monito di Brusaferro, è cruciale “tracciare i contatti e prevedere le quarantene, ed è opportuno raggiungere quanto prima la copertura vaccinale del maggior numero possibile di persone con la doppia dose”, poiché solo il ciclo vaccinale completo copre dalle varianti”.

Ciò anche considerando che in Italia sono ancora 2,5 milioni gli over60 che non hanno iniziato la vaccinazione: “E’ estremamente importante -ha avvertito – che queste persone si proteggano per evitare effetti più critici”. Non va meglio nell’Ue, con il Centro europeo per i controllo delle malattie Ecdc che stima che i casi Covid quintuplicheranno entro l’1 agosto. Per questo, concludono gli esperti, è più che mai fondamentale mantenere alta l’attenzione.

(di Manuela Correra/ANSA)

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