Il lavoro futuro, tra digitale e capitale umano

una mano tocca lo chermo di una laptop
Un cartello sul digitale.

ROMA.  – La pandemia da Covid-19 ha accelerato i processi di digitalizzazione del tessuto produttivo del nostro Paese, evidenziando sensibilmente l’importanza delle competenze dei lavoratori da sviluppare, abilità “trasversali”, da cui nasceranno anche nuove forme di occupazione.

Ed emerge, intanto, come le aziende stiano già ponendo maggiore attenzione alla cura degli occupati, laddove farsene carico significa “agire sul capitale della persona”.

È quanto emerso dal primo evento del “Road to EY Digital Summit”, incentrato sul lavoro del futuro, tenutosi oggi, a Roma, occasione, ha spiegato Donato Ferri, Europe West Consulting Managing Partner di EY, per accendere i riflettori sul valore delle trasformazioni del mondo occupazionale, servendosi della “profondità di pensiero” di due filosofi, Maurizio Ferraris e Massimo Cacciari e del contributo di esponenti del mondo produttivo, dell’educazione e della formazione.

Aspetti come la formazione delle competenze tecniche e la capacità di interpretare le grandi trasformazioni in atto, a seguito della pandemia, ha osservato, “non vanno sottovalutati, e richiedono un grosso sforzo da parte della classe dirigente”.

Le aziende “devono connettersi con il bisogno dei dipendenti di svilupparsi non soltanto come figure professionali”, bensì anche sotto il profilo personale, come sollecitato da Cacciari, che ha parlato del “lavoro dello spirito”; a giudizio di Ferri, infatti, prendersi cura di persone motivate, che stanno bene mentre svolgono la loro attività, è centrale per la crescita della stessa realtà produttiva in cui operano.

Tutto ciò non va visto solamente in chiave “etica”, ma anche come chance di progredire nel “business”, attraverso una condizione sempre più agevole dei componenti dell’organico, ha proseguito il rappresentante di EY.

Il dibattito ha visto la presenza di Giuseppe Laterza, Presidente della casa editrice Laterza, laria Catalano, Executive Director Business Operations & Digital Strategy di MSD Italia, Mario Mariani, Amministratore Delegato di Pearson Italia, Matteo Mille, Chief Marketing and Operations Officer di Microsoft Italia, Simona Montesarchio, Direttore Generale per gli interventi in materia di edilizia scolastica, per la gestione dei fondi strutturali per l’istruzione e per l’innovazione digitale del Ministero dell’Istruzione e di Stefano Scabbio, President Southern Europe di ManpowerGroup, che ha posto l’accento sulla formazione, e sulla “accelerazione dei cambiamenti organizzativi aziendali”.

Generare nuove competenze legate al digitale è “essenziale”, anche per poter operare nel modo migliore possibile in gruppo. E i dati sembrano confermarlo: una ricerca recente rivela come “il 43% delle aziende italiane ha avviato un percorso di trasformazione digitale, rispetto ad una media mondiale del 38%”.

Ciò significa, ha concluso Scabbio, che “le nostre aziende si stanno muovendo per diventare sempre più competitive”, e a seguito della pandemia si osserverà la nascita di “nuovi lavori”, dal “data analyst” alle “professioni che gravitano sui social media”, con un cambio che “sarà sempre più veloce” nel mercato occupazionale.

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