Amarcord: quella volta che uno steward non fece entrare Carrasquel nel “suo stadio”

Ad inizi anni '90 per sbaglio gli fu negato l'accesso al pelotero nel suo stadio.

CARACAS – Lo stadio Alfonso “Chico” Carrasquel, tana dei Caribes de Anzoátegui, in questo 2021 festeggia 60 anni. In questo diamante si sono scritte tante pagine della storia non solo della “pelota” venezuelana, ma anche del campionato di calcio: il Deportivo Anzoátegui ha disputato alcune gare sul campo di baseball.

Ma c’é un simpatico aneddoto che riguarda questo campo ed Alfonso “Chico” Carrasquel. Un giorno, nella stagione 1991-1992, lo storico pelotero a cui é intitolato lo stadio doveva entrare nel recinto sportivo icome membro ufficiale della radio dei Caribes.

Ma quale fu la sua sorpresa? Uno dei membri della sicurezza non lo riconosce e gli nega l’ingresso. Fortunatamente, il “Chico” era uno a cui piaceva scherzare,  e la sua risposta fu: “Se non mi fai entrare, mi porto a casa lo stadio!”

Tra le altre cose curiose che gli disse Carrasquel allo steward: “Nello stadio dei Chicago White Sox ho un palco preferenziale e lo stadio non é intitolato  a me. Qui, che lo stadio ha il mio nome, non posso nemmeno entrare?”.

I dirigenti della squadra, appena appresa la notizia, si avvicinarono alla porta d’ingresso e lo fecero entrare. Questo aneddoto viene raccontato, almeno un paio di volte a stagione, dai diversi giornalisti che seguono la “pelota”.

Questa simpatica storia dimostra il lato umano di uno dei mostri sacri del baseball venezuelano. Va ricordato che Alfonso “Chico” Carrasquel é stato il primo latinoamericano ad aver partecipato in un All-Star Game della Major League Baseball.

(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)

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