Nobel Letteratura 2021, proposto il poeta Guido Oldani

Il poeta Guido Oldani.
Il poeta Guido Oldani. (ANSA)

ROMA. – Il poeta Guido Oldani, autore del manifesto letterario ‘Il Realismo Terminale’, pubblicato da Mursia, con il quale ha dato vita all’omonimo movimento letterario e artistico internazionale è stato proposto per il premio Nobel per la Letteratura 2021.

La candidatura è stata sottoscritta, insieme all’editore Fiorenza Mursia, da intellettuali di tutto il mondo: gli italianisti Giuseppe Langella, Caterina Verbaro, Daniele Maria Pegorari, Daniela Carmosino, la presidente della fondazione di poesia ‘Il Fiore’ Giuseppina Caramella, l’artista svedese Françoise Ribeyrolles-Marcus, i poeti cinesi Jidi Majia e Gao Xing, il russo Gennadij Šlapunov, presidente della Fondazione per il dialogo eurasiatico tra culture e civiltà, lo statunitense Major Jackson e il sudafricano Zolani Mkiva.

“La vera emozione è la sorpresa. A me quello che affascina in questa vicenda è avere una specie di certezza che queste riflessioni, questa poetica del realismo terminale, che si esprime in tutte le discipline, sia una modalità per rimescolare le carte da gioco. Perchè le carte mi sembrano un po’ ferme. C’è una specie di culto dell’immobilità, si lucida sempre l’argenteria di famiglia e tutto diventa stucchevole” dice all’ANSA Oldani che è nato nel 1947 a Melegnano, in provincia di Milano che dovrebbe essere, afferma, “la capitale della cultura”.

“Il movimento è diventato internazionale con le gambe proprie, un’osmosi, volando in maniera clandestina in controtendenza. Nel terzo millennio c’è una spaccatura, una frattura, non un passaggio. L’umanità si va accatastando nelle metropoli da una parte e dall’altra si svuota tutto il resto. Oggi la Torre di Babele è una normalità. Questo è il Realismo Terminale, gli oggetti sono l’enciclopedia nuova, per poter dire la natura abbiamo bisogno degli oggetti, soprattutto nel linguaggio delle ultime generazioni. Un gabbiano assomiglia a un aeroplano e non viceversa, come avremmo detto nel millennio precedente. Ho posto in evidenza la similitudine rovesciata. È il trionfo della vita artificiale” spiega Oldani che con il suo Il Realismo Terminale è stato il primo nel 2010 a parlare di pandemie abitative.

Secondo i sottoscrittori della candidatura al Nobel per la Letteratura il Realismo Terminale è “una tendenza letteraria di portata planetaria, aperta alle più varie forme espressive (arti visive e plastiche, musica, teatro, danza), che ambisce ad essere la rappresentazione critica e ironica della civiltà globalizzata degli anni Duemila, interpretando e descrivendo quegli aspetti del divenire storico-sociale che maggiormente caratterizzano il nostro tempo, tanto da poter essere additati come i suoi esiti più tipici e rappresentativi.

Esso nasce, infatti, nella mente di Oldani, dall’osservazione di alcuni fatti macroscopici che si stanno verificando su scala mondiale e delle trasformazioni antropologiche che stanno generando, quasi in contemporanea, un po’ dappertutto, nell’Occidente più avanzato come nei Paesi in via di sviluppo”.

Già insignito nel 2019 del premio alla carriera International Poetry Award 1573 come primo autore italiano, Oldani è autore fra l’altro delle raccolte ‘Stilnostro’ (Cens 1985), introdotta da Giovanni Raboni, ‘Sapone’ (2001), edita dalla rivista internazionale ‘Kamen’. È stato curatore dell”Annuario di Poesia’ (Crocetti) ed è presente in alcune antologie, tra cui Il pensiero dominante (Garzanti 2001), Tutto l’amore che c’è (Einaudi 2003) e Almanacco dello specchio (Mondadori 2008). Con Mursia ha inaugurato la Collana Argani, che dirige, pubblicando Il cielo di lardo, nel 2010 è uscito Il Realismo Terminale, nel 2018 La guancia sull’asfalto e nel 2021 Dopo l’Occidente. Lettera al Realismo Terminale.

(di Mauretta Capuano/ANSA)