L’ira di Biden contro Trump: “Ora basta menzogne”

Il presidente americano Joe Biden. (
Il presidente americano Joe Biden. (ANSA)

WASHINGTON.  – “The big lie”, la grande bugia. Joe Biden etichetta così la tesi delle elezioni presidenziali rubate propagandata da Donald Trump. E per la prima volta da quando si è insediato alla Casa Bianca rompe gli indugi nell’attaccare il suo predecessore, dopo averlo di fatto ignorato per sei mesi.

Ma la partita ora si sta facendo seria, perché su quelle che Biden definisce menzogne in molti Stati Usa a guida repubblicana si sta tentando di cambiare le regole elettorali, limitando in maniera drastica il diritto di voto. E mper il presidente americano si tratta di un’offensiva m”autoritaria e antiamericana, la peggiore sfida alla democracia mdai tempi della guerra civile”.

Non a caso per il suo affondo Biden ha scelto un luogo altamente simbolico, Filadelfia, la città che ha dato i natali alla democrazia americana. Mentre Trump per ribadire le sue tesi complottiste due giorni fa è intervenuto a Dallas, in quel Texas divenuto un vero e proprio campo di battaglia politica, con i repubblicani pronti a forzare la mano con una stretta sul diritto di voto senza precedenti nello Stato.

Una stretta fortemente voluta dal governatore trumpiano Greg Abbott e per fermare la quale i parlamentari democratici dell’assemblea statale hanno preso una decisione clamorosa: la “fuga” in massa verso Washington, per far mancare il quorum e per chiedere al Congresso una riforma federale in grado di prevalere su tutte le leggi restrittive dei singoli Stati. “Li farò arrestare al loro ritorno”, minaccia Abbott.

E mentre alcuni osservatori parlano di un sistema político sull’orlo di una crisi di nervi, Biden da Filadelfia denuncia a chiare lettere come gli sforzi negli Stati repubblicani siano stati chiaramente ispirati dalle falsità che il suo predecessore continua a diffondere, le stesse che hanno portato al famigerato assalto al Congresso del 6 gennaio scorso.

Questo, sottolinea il presidente americano, nonostante quelle del 2020 siano state le melezioni presidenziali più trasparenti della storia, con oltre 80 giudici, compresi molti nominati dallo stesso Trump, che hanno respinto tutti i ricorsi presentati con l’obiettivo di ribaltare l’esito delle urne.

Biden lancia quindi un appello a mobilitarsi e a combattere il tentativo di far arretrare la democrazia e di silenziare una larga fetta dell’elettorato, con la gran parte delle misure repubblicane in cantiere che colpiscono soprattutto le minoranze afroamericana e ispanica e le comunità più disagiate e remote.

Scoraggiando il recarsi alle urne e limitando fortemente il voto per posta e a distanza. Non solo: in Georgia d’ora in poi offrire dell’acqua o una sedia a chi è in fila da ore in attesa di votare sarà reato.

(di Ugo Caltagirone/ANSA).