“Divertirsi e vincere” a Londra, l’Italia vuole la storia

Roberto Mancini e Leonardo Bonucci durante la conferenza stampa.
Roberto Mancini e Leonardo Bonucci durante la conferenza stampa. (ANSA)

ROMA.  – W come Italia. Da Wimbledon a Wembley, sará una domenica azzurra. “Una finale va giocata senza troppa pressione, solo se ti diverti puoi vincere”, dice Roberto Mancini della sfida di domenica sera all’Inghilterra, per Euro 2020, e allora sì che in quel modo sarebbe storica.

Il binomio divertimento-vittoria vale anche da consiglio a Matteo Berrettini, primo tennista italiano ad aver conquistato il diritto a giocarsi il titolo di Wimbledon, poche ore prima degli azzurri del calcio.  Se la vedrà con Djokovic. “Complimenti, mMatteo: domenica col cuore a Wimbledon e a Wembley, Italia!”, l’incitamento del ct.

“L’Inghilterra é solida, non c’é timore del tifo inglese perché dopo tanti mesi di stadi vuoti sará esaltante: e sará una finale bellissima”, si dice certo Mancini, parlando della sfida ai padri del calcio, gli inglesi convinti che il “loro” sport stia tornando a casa. La vittoria a Londra manca da 55 anni, qualcuno si è perfino divertito a misurare le miglia percorse dai calciatori inglesi dal Mondiale ’66 alla prima finale ritrovata.

Ma anche tra Italia e Europeo, dopo lo smacco conclusivo del 2000 e del 2012, la storia d’amore non si rinnova da 53 anni. In mezzo, però, gli azzurri contano quattro finali mondiali con due vittorie e anche la delusione per la mancata qualificazione a Russia 2018.

“Mi hanno dato del folle perché dal primo giorno ci ho creduto – il flashback di Mancini – Semplicemente, penso sempre in positivo. Essere arrivati fin qui é un grande traguardo. Ma non basta”. C’è da riscattare, per Mancini, la maledizione di Wembley, quella Coppa Campioni persa con la Samp nel ’92. Un riscatto da cercare a braccetto con Gianluca Vialli. “Auguri bomber e fratellino”, ha twittato il ct per i 57 anni compiuti oggi dal suo gemello calcistico.

A sostenere l’Italia, oltre ai 7 mila italiani di Londra, ci sará il presidente Sergio Mattarella, in tribuna vicino al principe William. E Berrettini a tifare dall’erba dell’All England Club (“porteró in campo la bandiera italiana”, ha già messo le mani avanti). “É la finale più giusta – dice il presidente Uefa Ceferin – ma strana: l’Inghilterra gioca come giocava una volta l’Italia, l’Italia attacca”.

Anche per questo l’entusiasmo nelle piazze italiane è alle stelle. Di pari passo con la preoccupazione per il rischio contagi post partita. “Se vinciamo, vorrei che tutti festeggiassero con rispetto di se stessi e degli altri – ha detto Leonardo Bonucci, da Coverciano – Sinceramente, ho visto scene difficili da accettare”.

“La vittoria domenica sarebbe una grande iniezione di fiducia per l’Italia – ha aggiunto il leader della difesa azzurra – e per tutto il movimento calcistico, per noi e per la Federazione. Non facciano dietrologia, pensiamo solo a giocare al calcio, non al resto”.

Bonucci, nei giorni scorsi, aveva difeso la scelta della squadra sull’inginocchiamento antirazzismo: domenica a Wembley l’Inghilterra lo farà, come sempre, e gli azzurri seguiranno gli avversari. “Io preferirei inginocchiarmi dopo, per una vittoria”, ha ironizzato Matteo Salvini.

Non sono peró tante le vittorie dell’Italia a Londra, la prima il 14 novembre 1973 con gol di Capello, ma importanti. E domenica? “Ho avuto la fortuna di vivere molte vigilie così: in Champions, all’Europeo, in Confederations. Sono sereno, spero di trasmettere questo ai compagni. Saremo all’altezza della situazione e non vediamo l’ora di giocarci questa finale. La presenza del presidente a Londra è una dimostrazione di vicinanza: vogliamo regalare una grande gioia al capo dello Stato, che verrà a Wembley per vederci, e a tutti gli italiani”, ha proseguito Bonucci che, con Chiellini, cercherà di impedire a Harry Kane di trafiggere il portiere Donnarumma.

Il centravanti del Tottenham è uno dei più forti del mondo, ha un fiuto del gol e una potenza devastanti. “Dobbiamo dimostrare di essere forti e potercela fare, contro una squadra che ha una difesa fortissima, ha subito poco, imperniata su due giocatori come Maguire e Stones, che hanno fatto le fortune dei due Manchester. Servirà attenzione da parte di noi difensori e astuzia su come impiensierirli in avanti”, ha aggiunto Bonucci.

L’Italia ha continuato a lavorare a Coverciano, da dove domani partirà per tornare in Inghilterra: domenica la finale e poi tutti in vacanza. La notte di Wembley è molto attesa sia dai tifosi italiani che da quelli inglesi. Sarà una notte senza appelli, definitiva, di quelle in cui è vietato sbagliare.

Di certo “non ci saranno alibi”, è sicuro Bonucci, soprattutto se gli fanno notare che l’Italia nel 2012 a Kiev, contro la Spagna che stava chiudendo il ciclo vincente avviato da Luis Aragones e proseguito dal ct Vicente Del Bosque, era arrivata sulle gambe.

Anzi, in ginocchio, ossia a corto di fiato e con i muscoli che pesavano più di una tonnellata.

Contro gli inglesi ci sara’ da correre tantissimo. “A noi mtutto il resto non interessa – spiega Bonucci -: penseremo solo a giocare e a dare il massimo”. In fondo, W é anche sinonimi di vittoria, in inglese.

Lascia un commento