Quattro milioni di morti nel mondo, Delta è in 104 Paesi

In Piccadilly Circus a Londra un schermo gigante sul Coronavirus.
In Piccadilly Circus a Londra uno schermo gigante sul Coronavirus. (Photo by Tolga Akmen / AFP)

ROMA. – Dopo oltre un anno di emergenza sanitaria globale, il mondo taglia il tragico traguardo di quattro milioni di morti per la pandemia del coronavirus, mentre fa sempre più paura la variante Delta, rilevata ormai in 104 Paesi, e destinata a diventare nei prossimi mesi il ceppo dominante a livello globale, diffondendosi rapidamente negli Stati con copertura vaccinale sia bassa che alta.

Una situazione che ha spinto l’Organizzazione mondiale della sanità a lanciare un nuovo monito: prudenza estrema per la fine totale delle restrizioni in questo momento, perché “altrimenti ci saranno delle conseguenze”, ha detto Michael Ryan, responsabile delle emergenze sanitarie dell’organizzazione, sottolineando che “assumere che il tasso di infezione da Covid non aumenterà grazie ai vaccini è un errore”.

“Abbiamo appena superato il tragico traguardo di quattro milioni di morti registrate per Covid-19, che sicuramente sottovaluta il bilancio complessivo”, ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus in una conferenza stampa.

Dall’organismo Onu cresce l’allarme sulla diffusione della variante Delta che ormai ha già raggiunto 104 Paesi, sette in più solo nell’ultima settimana. Delta, individuata per la prima volta in India nell’ottobre 2020, al primo giugno – precisa un Update Oms – era presente in 62 Paesi, per passare a 80 a metà del mese scorso e rimbalzare a 104 la settimana scorsa.

E mentre i contagi continuano a correre in Regno Unito – che incassa un nuovo record di 32.548 in 24 ore, il picco da metà gennaio – da Sydney a Tokyo sale la paura per la nuova ondata di contagi in Asia e Australia, con i Paesi che corrono ai ripari prorogando le restrizioni nella speranza di poter evitare il peggio.

Alla vigilia delle Olimpiadi, il Giappone si appresta ad estendere lo stato di emergenza a Tokyo e in tre prefetture vicine fino al 22 agosto, includendo così il periodo dei Giochi.

Lo stato d’emergenza comporterà ulteriori limiti al numero di spettatori all’evento sportivo, oltre alla chiusura anticipata di bar e ristoranti e restrizioni alla vendita di alcol. Per il Covid, è stata anche cancellata la staffetta della torcia olimpica “sulla strada pubblica” della capitale del Giappone.

La Cina, dove tutto è iniziato, ha registrato 57 nuovi casi trasmessi localmente di Covid-19, contro i 23 di lunedì, attestandosi al massimo giornaliero dal 30 gennaio. E anche Wuhan, il capoluogo della provincia di Hubei e primo focolaio del Covid-19, è tornata a confrontarsi con la pandemia, riportando oltre 50 positivi importati da voli internazionali.

In Australia, Sydney ha annunciato che estenderà di una settimana il lockdown che da fine giugno costringe a casa i cinque milioni di abitanti della città più popolosa d’Australia, prorogandolo fino al 16 luglio, mentre la variante Delta mette in ginocchio l’Indonesia, dove l’aumento dei morti e i timori per i contagi hanno spinto il governo a estendere le restrizioni per contrastare la pandemia. Secondo le autorità, “il peggio potrebbe ancora venire”.

(di Stefano Intreccialagli/ANSA).

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