Covid, Onu: persi decenni sviluppo e 255milioni posti

Un uomo riceve del cibo in una mensa comunitaria a Buenos Aires
Un uomo riceve del cibo in una mensa comunitaria a Buenos Aires. ANSA/ EPA/Juan Ignacio Roncoroni

ROMA.  – Che il tempo a disposizione fosse poco, ormai era chiaro a tutti. Ma la pandemia ha provocato un arretramento sul fronte dello sviluppo sostenibile, a cui è necessario porre subito rimedio, ed i prossimi 18 mesi saranno cruciali per invertire la tendenza.

É l’estremo allarme che arriva dal Rapporto 2021 sullo sviluppo sostenibile dell’Onu che sottolinea la gravità della situazione provocata dalla crisi su moltissimi fronti a partire da povertà, posti di lavoro, clima, disuguaglianze, “cancellando decenni di sviluppo” ma che evidenzia anche i segni  di “un rinnovato impegno globale per accelerare i progressi degli obiettivi di sviluppo sostenibile”.

Nel 2020  sono stati persi un equivalente di 255 milioni di posti di lavoro a tempo pieno e il numero di persone che soffrono la fame, che era già in aumento prima della pandemia, potrebbe essere aumentato di 83-132 milioni.

E, nonostante i progressi per raggiungere gli Sdg fossero stati lenti anche prima della pandemia  altri 119-124 milioni di persone sono state respinte in povertà.

Gli investimenti diretti esteri sono diminuiti del 40%  rispetto al 2019 e la pandemia ha portato enormi sfide finanziarie, in particolare per i paesi in via di sviluppo, minando anche  il cammino intrapreso sul fronte del clima: nel 2020 le concentrazioni dei principali gas serra hanno continuato ad aumentare e la temperatura media globale è stata di circa 1,2°C al di sopra dei livelli preindustriali, “pericolosamente vicina”, avverte l’Onu al limite di 1,5°C stabilito dall’Accordo di Parigi”.

A crescere, tanto più anche le disuguaglianze: al 17 giugno erano stati somministrati circa 68 vaccini ogni 100 persone in Europa e Nord America, meno di 2 nell’Africa subsahariana. Fino a 10 milioni di ragazze in più saranno a rischio di matrimoni precoci a causa della pandemia nel prossimo decennio.

Ma, avverte l’Onu, in questo bollettino di guerra spicca anche

l’ “immensa” resilienza che le comunità hanno saputo mostrare  nell’affrontare la pandemia, un’azione decisa da parte dei governi, la rapida espansione della protezione sociale, un’accelerazione della trasformazione digitale; e la collaborazione “unica” per sviluppare vaccini e trattamenti salvavita in tempi record: “solide basi su cui costruire per accelerare i progressi sugli SDGs”.

Ora, dice in sintesi l’Onu, le azioni dei prossimi 18 mesi determineranno se i piani di ripresa dalla pandemia metteranno il mondo sulla rotta per stimolare la crescita economica e il benessere sociale proteggendo al contempo l’ambiente.

“Siamo in un momento critico della storia umana. Le decisioni e le azioni che intraprendiamo oggi avranno conseguenze importanti per le generazioni future”, ha affermato Liu Zhenmin, sottosegretario generale del  Dipartimento degli affari economici e sociali delle Nazioni Unite.

“Le lezioni apprese dalla pandemia ci aiuteranno ad affrontare le sfide attuali e future. Cogliamo l’attimo insieme per rendere questo un decennio di azione, trasformazione e ripristino per raggiungere gli SDG e realizzare l’accordo di Parigi sul clima”.

(di Monica Paternesi /ANSA).

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