Presidente Mattarella a Parigi da Macron: “Tra noi un legame unico”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo all'Aeroporto di Parigi - Orly accolto dal Ministro dell'Europa e degli Affari esteri, Jean-Yves Le Drian
Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella al suo arrivo all'Aeroporto di Parigi - Orly accolto dal Ministro dell'Europa e degli Affari esteri, Jean-Yves Le Drian. (Ufficio Stampa e Comunicazione Presidenza della Repubblica)

PARIGI. – La prima visita di Stato dopo quella di Giorgio Napolitano nell’ottobre del 2012, la prima all’estero di Sergio Mattarella dopo la pandemia: è cominciata questo pomeriggio fra le bandiere italiane che sventolano tra quelle francesi dagli Invalides agli Champs-Elysées la tre giorni del presidente della Repubblica a Parigi.

Una missione di importanza cruciale, che vuole essere anche il sigillo ad un legame che oggi Parigi ha definito “unico” fra i due Paesi e ad un rapporto personale di amicizia con Emmanuel Macron che ha permesso ai due Paesi di superare il momento più difficile degli ultimi anni.

Era il primo maggio di due anni fa quando Mattarella sbarcò in Francia dopo i mesi di gelo fra i due governi, culminati nel richiamo a Parigi dell’ambasciatore Christian Masset. Erano i tempi dei malintesi e delle incomprensioni, ma i due presidenti della Repubblica seppero voltare pagina con una memorabile visita ai luoghi dove abitò Leonardo da Vinci nei suoi ultimi mesi di vita.

Oggi, più di due anni dopo, il ministro per gli Affari Europei, Clément Beaune, l’uomo più vicino a Macron nel governo, ha parlato di “un legame europeo unico fra i nostri due Paesi, essenziale ed ancora sottovalutato”. La visita, che entrerà nel vivo domani mattina quando Mattarella sarà ricevuto all’Eliseo, proseguirà nel pomeriggio quando il presidente pronuncerà un discorso alla Sorbona.

Al suo arrivo, oggi, primo appuntamento al museo della ceramica di Sèvres, alle porte di Parigi, poi il rientro nell’hotel del centro di Parigi dove il capo dello Stato ha ricevuto la gradita visita di Giorgio Armani.

Tanti i temi e i risvolti di questo rapporto tra Francia e Italia che si rafforza e che sarà suggellato entro l’anno anche da un trattato di cooperazione rafforzata, quel ‘trattato del Quirinale’ messo in cantiere in un incontro bilaterale fra i due governi quando a guidare quello italiano c’era Paolo Gentiloni.

“Sono quarant’anni che non c’erano relazioni così buone tra Francia e Italia”, ha detto lo studioso Jean-Pierre Darnis intervistato in questi giorni da Le Figaro. Al posto numero 1 dell’agenda di Roma e Parigi degli ultimi mesi c’è stata l’iniziativa del grande piano di rilancio europeo per uscire dalla crisi della pandemia, una rivoluzione rispetto all’approccio rigorista che era stato rappresentato a lungo dalla Germania.

E per vincere la sfida più grande, i due governi si sono presentati insieme. Con l’arrivo di Mario Draghi alla guida del governo, i rapporti fra Roma e Parigi grazie anche al rapporto particolarmente caldo con Macron si sono ulteriormente rafforzati, a tutti i livelli.

Antichi dissidi come quello sulla presenza in Francia degli ex brigatisti degli anni di piombo sono stati risolti negli ultimi mesi, con Macron che ha risposto alle richieste di estradizione italiane che si ripetevano invano da 25 anni. Anche la rivalità in Libia ha ceduto il passo alla comune constatazione che a trarne vantaggio sarebbero state soltanto Turchia e Russia.

(di Tullio Giannotti/ANSA)

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