Dopo il lockdown è boom nuove droghe, 200% in più

In lockdown aumento consumo droghe.
In lockdown aumento consumo droghe.

ROMA. – Anche se i derivati della cannabis si confermano le sostanze stupefacenti maggiormente consumate in Italia e la cocaina la seconda maggiormente diffusa, il mercato degli stupefacenti sta cambiando. La tendenza è sempre meno cannabis e sempre più cocaina e vecchie sostanze psicoattive, come il khat o i bulbi di papavero, che si affiancano alle tante e nuove droghe esclusivamente sintetiche: nel 2020 ne sono state individuate altre 44.

Non è un caso che nel primo semestre post-lockdown, lo Snap-Sistema Nazionale Allerta abbia rilevato un aumento delle segnalazioni per i sequestri di nuove sostanze psicoattive da parte delle Forze dell’Ordine di circa il 200% rispetto allo stesso periodo del 2019.

Così come nel 2020 è stato registrato un importante incremento dei quantitativi di cocaina sequestrata a fronte di un numero inferiore di operazioni antidroga: in termini assoluti risultano quasi duplicati (oltre 13 quintali), con un aumento del 62% in un anno.

E’ un mercato in cambiamento quello tratteggiato dalla “‘Relazione annuale al Parlamento sul fenomeno delle tossicodipendenze’, un mercato con un “fatturato” di oltre 16 miliardi di euro di cui circa il 39% attribuibile al consumo dei derivati della cannabis e quasi il 32% all’utilizzo di cocaina che ultimi 3 anni ha avuto un incremento medio del commercio di circa 2,5 punti percentuali.

Ma è anche un fenomeno, come detto dalla ministra alle Politiche Giovanili Fabiana Dadone, che nell’inedito contesto pandemico “ha subìto accenti allarmanti” e “i dati presentati – aggiunge – riflettono un fenomeno che rivela nuove tendenze, soprattutto fra i giovani”.

Nel 2020, così come ogni anno, è stato fatto un campionamento di scuole rappresentativo della popolazione studentesca che quest’anno ha coinciso con il lockdown totale. Dalla rilevazione è emerso che il 26% degli studenti, di età compresa fra 15 e 19 anni, ha utilizzato almeno una sostanza illegale (oppiacei, cocaina, stimolanti, allucinogeni o cannabis) nel corso della propria vita.

Nel questionario ESPAD #iorestoacasa2020 gli studenti hanno anche riferito, che nonostante le restrizioni, di aver comunque utilizzato cannabis: il consumo ha interessato il 5,9% del campione, con prevalenze maggiori fra i ragazzi rispetto alle ragazze. Durante il lockdown, il 43% degli utilizzatori ha consumato la sostanza 1 o 2 volte, il 24% fra le 3 e le 9 volte, il 10% tra 10 e 19 volte mentre il 23% l’ha consumata frequentemente (20 o più volte).

Durante i primi mesi del primo lockdown, inoltre, il 16% degli studenti ha spiegato di avere fatto binge drinking (assunzione smodata di alcol) e più di un terzo di loro lo ha fatto ripetutamente. La prossima Conferenza Nazionale sulle droghe, che non veniva convocata da 12 anni, si svolgerà entro quest’anno e sarà “certamente – promette la ministra Dadone – una preziosa occasione di corale confronto per individuare proposte di soluzioni alle diverse problematiche, con rinnovata attenzione ai soggetti più vulnerabili e ai bisogni delle giovani generazioni”.

(di Emanuela De Crescenzo/ANSA)

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