Europei: Spagna punta sul gruppo e “vede” Wembley

Alvaro Morata festeggia la reta del 4-3 contro la Croazia.
Alvaro Morata festeggia la reta del 4-3 contro la Croazia. (ANSA)

ROMA. – Nessuna “stella” ma la forza del gruppo per provare a mettere le mani su Euro 2020. Dopo la valanga di gol rifilati a a Slovacchia e Croazia, la Spagna guarda con rinnovata fiducia ai quarti di finale con la Svizzera di venerdì prossimo. Si giocherà alla Gazprom Arena di San Pietroburgo, con fischio di inizio alle 18.

Luis Henrique è fiducioso. Nel ritiro di San Pietroburgo sale l’entusiasmo. Le “furie rosse” hanno superato tanti ostacoli in questo percorso che porta a Wembley, dall’assenza di big come Sergio Ramos alle minacce alla famiglia di Morata. E proprio nelle difficoltà hanno ritrovato la coesione: da un Ensemble di solisti si sono trasformati in un’orchestra micidiale. La doppia “manita” lo conferma.

“Luis Enrique è l’artefice principale di tutto questo. Ci guida in campo e siamo tutti coinvolti in questo campionato europeo, staff e giocatori. Andiamo avanti di pari passo e il ct ci ha trasmesso questo” spiega il portiere Unai Simón, che loda il gruppo: “Mi ha supportato molto. É un lusso. Queste partite le vincono le squadre, le vincono le nazionali. Non so se passeremo il turno, ma siamo qui a giocarcela”.  La prossima sfida con la Svizzera? “Alla fine le squadre sono molto equilibrate e tutto può succedere in una partita. Non mi sorprende che abbia eliminato la Francia”.

É il primo confronto tra elvetici e iberici agli Europei. Tre i precedenti ai Mondiali, nel 1966, 1994 e 2010. Le 22 sfide in passato tra le due squadre hanno visto la Spagna vincere in 16 occasioni, con cinque pareggi e una sconfitta. I bookmakers puntano decisamente sulla formazione di Luis Enrique, che è anche considerata la seconda favorita (dopo l’Inghilterra e davanti all’Italia) per il successo finale.

Molto dipenderà dai gol di Alvaro Morata, decisivo negli ottavi contro la Croazia con una rete nei tempi supplementari. Il bomber della Juve ammette di aver tratto “ispirazione” dall’eurogol del compagno di club Enrico Chiesa.

“Avevo visto il gol di Chiesa – racconta – e quando è arrivato il pallone in area per me è stato un momento di tranquillità, quella che non avevo avuto fino ad ora. Sapevo che avrei avuto due secondi per controllarla, l’ho colpita molto forte e ora sono contento”.

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