Fame zero e neutralità climatica, il patto di Matera

Il ministro degli Esteri Luigi di Maio al G20 di Matera.
Il ministro degli Esteri Luigi di Maio al G20 di Matera. (ANSA)

MATERA, 29 GIU – Il G20 sigla il patto di Matera per “ridurre il divario tra il nord e il sud” del mondo. Con l’obiettivo di sconfiggere la fame entro il 2030 ed ottenere la neutralità climatica nel 2050.

Sfide globali, sottolinea il ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che possono essere vinte soltanto con la “cooperazione internazionale”, superando le “differenze” fisiologiche all’interno di un format così esteso.

Nel 2021 i dati sulla fame del mondo fanno ancora paura. Oltre 840 milioni di persone rischiano di non avere cibo sufficiente in questo decennio. Senza contare i 100 milioni che hanno perso il lavoro e il reddito a causa del Covid-19. Da questo punto di vista, l’intensa giornata dei lavori al G20 Esteri si è conclusa con i risultati che la presidenza italiana si era prefissa alla vigilia. I rappresentati delle principali economie mondiali hanno adottato la Dichiarazione di Matera sulla sicurezza alimentare, la prima nel suo genere, per un mondo libero dalla fame entro il 2030.

“Una pietra miliare”, ha affermato Di Maio, rivendicando con “orgoglio” la firma di un “documento concreto qui a Matera”, che punta a investimenti dei Paesi più ricchi per ottenere “risultati stabili a medio-lungo termine”.

Il patto di Matera sull’alimentazione valorizza il ruolo della Food Coalition lanciata dall’Italia in ambito Fao. Ed è in linea con la strategia dell’Italia per affrontare le crisi globali che la pandemia ha acuito, ha sottolineato il titolare della Farnesina, rimarcando la “leadership dell’Onu” come “cardine di un sistema multilaterale efficace”.

Proprio sotto l’egida delle Nazioni Unite si potrà vincere un’altra sfida per la salute del pianeta. “Con le due Conferenze Onu sui cambiamenti climatici (Cop26) e sulla biodiversità (Cop15), abbiamo un’occasione imperdibile per attuare gli Accordi di Parigi, con l’adozione di impegni ambiziosi di breve termine e il sostegno all’obiettivo della neutralità climatica, che auspichiamo al 2050”, ha spiegato ancora Di Maio.

L’Italia farà la sua parte da presidente del G20 e da partner del Regno Unito per la Cop26. E per aver più peso a breve nominerà un inviato speciale per il clima, come già fatto da Stati Uniti e Gran Bretagna.

Raggiungere la neutralità climatica non sarà semplice, perché economie in ascesa come Cina e India spingono molto con le emissioni di C02. Ma “al di là delle differenze e delle distanze al tavolo del G20, siamo tutti d’accordo che sul cambiamento climatico dobbiamo cooperare per rendere sostenibili le nostre società”, ha assicurato il capo della diplomazia italiana.

Promuovere una ripresa sostenibile e inclusiva è un’altra delle priorità della presidenza italiana del G20. In questo senso l’Africa è stata ospite d’onore a Matera. In una riunione congiunta Esteri-Sviluppo (è stata la prima volta) e con una sessione specifica dei ministri dello Sviluppo, presieduta da Marina Sereni.

Gli obiettivi che si è posto il G20 sono ambiziosi, ma Di Maio può dirsi soddisfatto dei lavori di Matera. Perché l’Italia, ha sottolineato, si è dimostrata “assolutamente all’altezza di esercitare una leadership internazionale”. La “strada per la ripartenza” è “tracciata”, ora bisogna “percorrerla tutti insieme, senza egoismi”, è l’auspicio finale.

(dell’inviato Luca Mirone/ANSA).

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