MAR DEL PLATA. – La 21ª edizione del Paganini Guitar Festival oltre a ricordare il 181º anniversario della morte di Nicolò Paganini il celebre violinista, che era anche un virtuoso della chitarra e le cui spoglie sono sepolte a Parma, ha voluto dedicare una speciale sezione al centenario della nascita di Astor Piazzola il famoso musicista italo-argentino nato a Mar del Plata nel 1921 virtuoso del bandoneón che ha rivoluzionato la storia del tango passando dalle milonghe di Buenos Aires alle più prestigiose sale da concerto.
Presso la Casa del Suono di Parma si è realizzata inoltre l’esposizione: “La chitarra in Argentina nel XX secolo”, nella quale si sono potuti apprezzare otto strumenti originali provenienti da collezioni private risalenti alla prima metà del novecento, l’epoca in cui Piazzola nasce e si forma.
È stato possibile vedere la straordinaria evoluzione della chitarra da strumento popolare di salotto e di nicchia a strumento nobile colto e accademico. Questo, secondo quanto detto dal curatore Gabriele Lodi, liutaio modenese tra i più riconosciuti esperti italiani di strumenti antichi, fu possibile grazie anche allo stretto legame tra l’Argentina e l’ambiente intellettuale catalano, tra i quali personaggi come Michel LLobet, Emilio Pujol e Domingo Pratt e dove si può includere un giovanissimo Andrés Segovia.
Questo processo di nobilitazione artistica della chitarra, anticiperà e forse ispirerà nei decenni successivi la trasformazione della musica di Piazzola che porterà il tango da ballo e arte popolare in una più profonda forma d’arte, traghettandolo dalle milonghe di Buenos Aires alle sale da concerto di tutto il mondo.
Si sono svolti quattro concerti: al Teatro Farnese si sono esibiti il violinista Francesco Manara, il violoncellista Massimo Polidori e il chitarrista Giampaolo Bandini. Alla Casa della Musica c’è stato il doppio recital chitarristico con Marco Caiazza e Massimo Felici. Sempre alla Casa della Musica le chitarriste Carlotta Dalia e Stephanie Jones. Il grande finale domenica 30 alle ore 19 nel Ridotto del Teatro Regio con Aniello Desiderio.
Angelo Di Lorenzo