Biden, mille miliardi su infrastrutture per sfidare la Cina

Il presidente Joe Biden in una foto d'archivio.
Il presidente Joe Biden in una foto d'archivio.

NEW YORK. – Un piano da oltre 1.000 miliardi di dollari per le infrastrutture americane. Joe Biden e un gruppo bipartisan di senatori raggiungono un accordo per investire sulle strade, sui ponti e sulla banda larga in modo che l’America possa competere nel 21mo secolo, soprattutto nella corsa della Cina.

Il presidente americano è palesemente soddisfatto dell’intesa, in cui – ammette – “nessuno ha ottenuto tutto quello che voleva”. Ma l’accordo, che “ci proietta nel futuro”, segna un passo in avanti importante perché sblocca l’impasse di mesi nelle trattative, allenta le tensioni fra democratici e repubblicani e lascia intravedere la possibilità di altre intese su temi diversi.

Nella speranza di Biden, anche sulla riforma elettorale, sulla quale assicura continuerà a battersi nonostante il muro dei conservatori perché i diritti di voto sono “sacri”. Che l’accordo sulle infrastrutture sia un “serio compromesso”, così come la ha definito il presidente, è evidente dai numeri. La Casa Bianca aveva proposto un’iniziativa da 2.300 miliardi di dollari, bocciata in tronco dai repubblicani che, sul piatto, avevano rilanciato con poco più di 500 miliardi. Mesi di trattative e fallimenti hanno dato vita all’intesa ora raggiunta che creerà “milioni di posti di lavoro”, spiega Biden.

Investimenti a sostegno della ripresa americana in atto, che ha visto il pil statunitense crescere nel primo trimestre del 6,4%, ma che potrebbero avere un effetto temporaneo sull’inflazione. Biden su questo fronte, che agita molto Wall Street preoccupata da una stretta prima delle attese della Fed, rassicura: i prezzi “saliranno ma poi scenderanno”.

L’intesa consente a Biden di mantenere la sua promessa sulle tasse: “Non costerà nulla a chi guadagna fino a 400.000 dollari l’anno”, dice. L’iniziativa è infatti finanziata da un inasprimento dei controlli fiscali sui più ricchi, da vendite dalle Riserve Petrolifere Strategiche e da partnership pubblico-private, oltre che dalla maggiore crescita economica che dovrebbe innescare.

La strada, comunque, è ancora lunga: l’accordo deve passare l’esame del Congresso, dove i democratici – sotto la guida di Biden – cercheranno comunque di spuntare di più, soprattutto per la lotta ai cambiamenti climatici.