CARACAS – Nel 1924 i Giochi ritornarono a Parigi per volontà del Barone De Coubertin, che intendeva vedere l’ultima edizione della sua presidenza (si dimise nel 1925) nella propria città, anche per consentirle di riscattare la pessima figura del 1900
Venne costruito per la prima volta un villaggio olimpico destinato a ospitare gli atleti e la tecnologia fu presente in dosi massicce (fece il suo esordio la radio). I Giochi della VIII Olimpiade furono disputati dal 4 maggio al 27 luglio.
Tra i protagonisti dei giochi disputati all’ombra della Torre Eiffel c’era Paavo Johannes Nurmi, passato alla storia come il “Finlandese Volante”. Negli almanacchi sportivi si racconta che, dopo la vittoria nei 1.500 metri, Paavo Nurmi scomparve negli spogliatoi. Un’ora dopo si presentó alla partenza dei 5.000 metri portando a casa una nuova medaglia d’oro.
In meno di due ore, Nurmi aveva polverizzato due record olimpici. Il giorno dopo, l’atleta scandinavo si aggiudicò la vittoria nei 3.000 metri a squadre. A questo va aggiunto, l’oro conquistato nei 10.000 metri.
Grazie a questa prestazione, a 27 anni, Paavo Nurmi entrava nella leggenda dello sport con la tranquillità di un uomo che da piccolo si allenava gareggiando contro i treni e stando alle cronache in alcune occasioni li batteva.
Paavo Nurmi muore ad Helsinki il 13/6/1973, dopo aver fatto sognare una nazione intera grazie alle sue imprese e ai suoi 22 record del mondo in otto discipline diverse ( 1.500, miglio, 2.000, 3.000, 3 miglia, 5.000, 6 miglia e 10.000), nazione che, con grande riconoscenza per il lustro dato alla patria, ha intitolato al suo forse più grande atleta una statua e una opera lirica chiamata ” Paavo il grande. Una grande corsa. Un grande sogno”.
(di Fioravante De Simone / redazione Caracas)