Lepore vince le primarie del centrosinistra a Bologna

Matteo Lepore (Pd) arriva per l'ultimo confronto elettorale con Isabella Conti (Iv), Bologna, 17 giugno 2021.
Matteo Lepore (Pd) arriva per l'ultimo confronto elettorale con Isabella Conti (Iv), Bologna, 17 giugno 2021. ANSA/ MAX CAVALLARI

BOLOGNA. – Matteo Lepore è il candidato sindaco del centrosinistra a Bologna. Iscritto al Pd, 41 anni a ottobre, assessore per dieci anni della giunta Merola, attualmente titolare della cultura, Lepore ha vinto le primarie del centrosinistra contro Isabella Conti, di Italia Viva.

Sarà lui a guidare la coalizione, con l’appoggio, a questo punto, già al primo turno del Movimento 5 Stelle, visto che, pur non partecipando alle primarie, aveva annunciato di essere pronto a sostenere Lepore. Al termine di una campagna elettorale segnata da veleni, attacchi personali e polemiche, Matteo Lepore ha prevalso anche grazie al largo fronte che lo ha sostenuto: la maggioranza del proprio partito, ma anche il rassemblement di sinistra di Coalizione civica, e da pezzi importanti della sinistra bolognese: Arci, Legacoop, sardine, alcuni centri sociali, con sostenitori di peso come Romano Prodi e Francesco Guccini. Per lui si è speso in prima persona anche il segretario del partito Enrico Letta.

Lepore ha prevalso in moltissimi seggi della città ed ha anche vinto nelle consultazioni online, novità assoluta di questa consultazione, con il 54,8% dei circa 4.500 votanti che nei giorni scorsi si erano registrati sulla piattaforma.

Isabella Conti, sindaca eletta con l’80% nel ricco e popoloso comune confinante di San Lazzaro di Savena, dopo un cursus interno al Pd ha seguito Matteo Renzi in Italia Viva e da lui è stata candidata alle primarie. Una mossa che ha spaccato il Pd, visto che Conti ha raccolto il sostegno della parte del partito che si opponeva a Lepore, soprattutto quella che fa riferimento a Base riformista, con l’eurodeputata Elisabetta Gualmini in testa.

Ma ha portato al voto anche Gianluca Galletti, ex ministro Udc, vicino a Pierferdinando Casini. Una sua affermazione sarebbe stata un risultato clamoroso e non potrebbe non avere avuto effetti anche sugli equilibri nazionali del Pd.

Da domani, per usare un’espressione di Prodi che ha fatto arrabbiare Conti nei giorni scorsi, si cercherà di “far coagulare il sangue” che è scorso in questa campagna elettorale e ricompattare sfidanti e opposte tifoserie. Per mettere al riparo il vincitore dai rischi di fallire una vittoria che sembra già scritta, viste le incertezze del centrodestra nell’individuare un candidato e visti anche i risultati delle precedenti elezioni regionali, quando, relativamente al solo comune di Bologna, Bonaccini prevalse (senza M5s) per 65 a 31.

Anche il risultato dell’affluenza alle urne, che alla fine si è attestata ben oltre i 20mila voti (individuata come soglia ‘psicologica’ da superare per considerare riuscite queste primarie e già raggiunta alle 17) ha soddisfatto il centrosinistra bolognese, soprattutto dopo i timori sorti domenica scorsa quando le primarie del centrosinistra a Torino si erano rivelate un flop. I timori sull’affluenza sono stati fugati fin dalle prime ore della mattina quando gli elettori si sono messi in fila nei 43 seggi allestiti in città.

(Di Leonardo Nesti/ANSA)

Lascia un commento