Primarie Pd: toni alti a Bologna, a Roma toto affluenza

Palco per confronto tra i candidati alle primarie Pd a Bologna. (Frame video ANSA)

ROMA. – Toto affluenza a Roma, e a Bologna derby fra l’esponente Pd e la ‘sfidante’ di Italia Viva. Domenica è in programma il secondo round delle primarie del centrosinistra, per scegliere i candidati sindaci alle elezioni di ottobre. Dopo Torino, dove ha vinto l’attuale capogruppo Pd in consiglio comunale, Stefano Lo Russo, tocca alla Capitale e a Bologna.

Su Roma è dato per favorito l’ex ministro dell’economia Roberto Gualtieri, del Pd. La quota di incertezza, quindi, è legata soprattutto al numero dei votanti. Il precedente dei 12 mila a Torino e le previsioni meteo (poco nuvoloso) fanno temere per l’affluenza.

La soglia l’ha rivelata Gualtieri: “Ce ne aspettiamo tanti, più delle ultime primarie del 2016”, quando furono 47 mila. Per Bologna è l’esito della partita ad essere atteso con una punta in più di suspense. L’assessore Matteo Lepore, del Pd, sostenuto con forza dal segretario dem Enrico Letta, corre contro la sindaca di San Lazzaro Isabella Conti, iscritta a Italia Viva, che ha già ricevuto l’appoggio di esponenti Pd, specie fra gli ex renziani della corrente Base Riformista. In campagna elettorale fra i due sono state scintille, con tanto di lite al mercato.

Per quanto gli occhi siano puntati sull’esito del voto, l’aspetto affluenza desta qualche apprensione anche a Bologna. Alle primarie di dieci anni fa votarono in 28 mila. Domenica l’obiettivo sarebbe quello di non scendere troppo al di sotto della soglia psicologica dei 20 mila. Anche per questo l’orario è stato prolungato di un’ora: come a Roma, i seggi resteranno aperti dalle 8 alle 21, per dare agli elettori la possibilità di votare anche dopo aver visto la partita della Nazionale.

Gli organizzatori ipotizzano di poter dichiarare i vincitori intorno alle 23. Vista l’epoca (quasi post) covid, sarà possibile anche il voto ‘da remoto’ sulla piattaforma on line ‘Partecipa’, già usata dal partito in altre occasioni, come la consultazione degli iscritti sul vademecum inviato dal Nazareno ai circoli dopo l’insediamento di Letta.

Il corpo elettorale sarà più ampio di quello delle amministrative: potranno partecipare anche i sedicenni e gli stranieri residenti nei comuni. Al momento del voto, gli elettori dovranno firmare un documento per dichiarare di essere sostenitori del centrosinistra e dovranno versare un contributo di almeno due euro “per concorrere alle spese organizzative delle primarie”.

A Roma gli sfidanti di Gualtieri sono: Imma Battaglia per ‘Liberare Roma’, Cristina Grancio del Psi, Stefano Fassina di ‘Sinistra per Roma’, Paolo Ciani di Demos, Tobia Zevi dell’osservatorio ‘Roma puoi dirlo forte’, e il presidente del Municipio III Giovanni Caudo.

Gualtieri è dato in pole, con l’obiettivo dichiarato di arrivare al ballottaggio. A differenza di Bologna, dove il M5s ha già dichiarato che appoggerebbe la corsa Lepore, a Roma il patto Pd-M5s non ci sarà, visto che sarà in campo anche la sindaca uscente Virginia Raggi. L’asse centrosinistra-Cinque Stelle è invece riuscito a saldarsi in Calabria, dove la coalizione ha annunciato che sosterrà compatta Maria Antonietta Ventura per la presidenza della Regione.

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